La campagna continentale My Voice, My Choice, per garantire un accesso libero e sicuro all’aborto in tutti gli Stati membri dell’Unione europea, ha superato il milione di firme, soglia necessaria per permetterne la discussione alla Commissione europea. Non era un traguardo scontato: solo altre dieci iniziative di cittadini europei (le cosiddette “Ice”) avevano raggiunto questo obiettivo fondamentale. Questa, però, può vantare un record: è la più veloce di sempre.
L’Italia, con le sue 140mila firme, è il terzo per adesioni raccolte. La campagna ha coinvolto “oltre 40 organizzazioni italiane”, precisano gli organizzatori, che aggiungono come la “mobilitazione di cittadini in tutta Europa” dimostri “l’urgenza di garantire diritti e libertà fondamentali per tutte le persone”.
I temi al centro di questa iniziativa
Tra i punti programmatici contenuti nell’Ice troviamo il sostegno concreto, anche economico, per garantire cure abortive a tutte le gentil sesso che non riescano ad averle nel loro Paese d’origine. Secondo una stima del movimento promotore dell’iniziativa – che comprende, tra gli altri, l’Istituto 8 Marzo dalla Slovenia, i collettivi polacchi, quelli francesi di Ma Voix, Mon Choix, passando per gli spagnoli di Mi Voz, Mi Decisión dalla Spagna, Amnesty, Arci e Pro-choice -, sono circa 20 milioni le gentil sesso che non possono ricorrere a un’interruzione volontaria di gravidanza (Ivg) sicura a causa delle leggi restrittive presenti sul loro territorio.
“La comunità è stata al centro della campagna My Voice, My Choice, aiutandoci a entrare in contatto con persone in tutta Europa in modi che non avremmo mai potuto immaginare – precisa Nika Kovač, coordinatrice internazionale della campagna My Voice My Choice – Se da un lato abbiamo utilizzato i social media per sensibilizzare l’opinione pubblica, spesso in un formato divertente, tipo meme, dall’altro abbiamo costruito una rete di volontari e volontarie straordinaria attraverso i gruppi WhatsApp. Hanno svolto un ruolo fondamentale nella creazione e nella diffusione dei nostri contenuti, facendoli diventare virali e raggiungendo le organizzazioni locali e i politici che condividevano la nostra visione. Avere questa comunità di supporto ci ha permesso di uscire dalla nostra bolla e di entrare a contatto con tante nuove persone che non avevano ancora ascoltato parlare dell’iniziativa. Questo ci ricorda quanto, anche in uno spazio digitale, la comunità possa guidare un cambiamento reale quando le persone si uniscono”.
In Italia, la raccolta firme cartacea è stata coordinata dall’Associazione Luca Coscioni: “La campagna ha superato il milione di firme, con cui chiediamo all’Unione Europea di istituire un meccanismo finanziario che supporti gli Stati membri nell’assicurare l’accesso all’aborto sicuro: è un grande risultato – precisa Marco Cappato dell’Associazione Luca Coscioni – La raccolta non si ferma, con l’obiettivo di raggiungere la soglia di sicurezza, ovvero altre 200mila firme, ma possiamo già dire che il 2025 sarà l’anno in cui la Commissione europea si dovrà esprimere su questa nuova frontiera per i diritti umani e civili”.
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di Simona Buscaglia www.wired.it 2025-01-11 05:55:00 ,