SAN SALVO – È stata catturata nella notte tra 22 e 23 settembre in contrada Marinelle di San Salvo (Chieti), dallo staff di veterinari e biologi del Parco Nazionale della Maiella, la lupa femmina adulta che si ritiene responsabile delle aggressioni delle scorse settimane a Vasto e San Salvo. Ma saranno solo le indagini genetiche a confermare l’identità dell’animale catturato per attribuirne la correlazione con l’animale aggressore.

La lupa sedata dopo la cattura
L’area non accessibile al pubblico
La lupa è stata per ora trasferita nell’area faunistica di Pretoro in un’area non accessibile al pubblico. La complessa operazione di cattura è stata portata avanti dai tecnici del Parco, che hanno già esperienza nella cattura di altri animali. Sono stati monitorati i movimenti dell’animale: la lupa è stata distinta da altri lupi presenti sui territori di Vasto e San Salvo.

Il tavolo tecnico
L’operazione è andata avanti due mesi e ha visto la partecipazione di Enti e istituzioni, in primis Regione Abruzzo, che esercitando, la propria specifica competenza in tema di gestione faunistica e tutela degli animali protetti dalla Direttiva Habitat e dal Dpr 357/97, sin dalle prime segnalazioni provenienti dal Comune di Vasto, ha organizzato e coordinato il funzionamento di un tavolo tecnico che aggrega tutte le competenze istituzionali necessarie per risolvere il problema del presunto lupo di Vasto che ha manifestato comportamenti aggressivi nei confronti dell’essere umano.
Quindici anni di esperienza
Fondamentale anche la collaborazione con il Corpo delle Guardie Provinciali di Chieti e il Gruppo Carabinieri Forestali del Comando di Chieti, che hanno assicurato una costante attività di monitoraggio. Per procedere alla cattura dell’animale e alla sua successiva collocazione in area faunistica idonea e autorizzata, il Parco, con il suo staff tecnico di veterinari e zoologi, ha ricevuto specifico incarico in via convenzionale, vantando un’esperienza di oltre 15 anni nella cattura di lupi e nello sviluppo di buone pratiche nella gestione dei casi di interazione problematica tra lupo e attività antropiche.

Il vademecum per interagire con il lupo
Proprio riguardo all’interazione con il lupo, Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali), ha stilato un vademecum sottolineando come “il lupo sia un animale schivo, non pericoloso per l’uomo. Naturalmente caccia per mangiare, essendo un predatore, e talvolta può avvicinarsi, soprattutto di notte, in aree antropizzate”.
Oipa: “Una serena convivenza è possibile”
“Occorre favorire una serena convivenza senza generare allarmi, anche mediatici, e senza diffondere fake news al riguardo”, spiega il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. “Una coscienza civile e un sistema giuridico sempre più attenti al tema del benessere e della tutela animale detta invece scelte e comportamenti di buon senso. Tra queste, vi sono anche alcune accortezze che possono aiutare una convivenza rispettosa con il lupo all’insegna del rispetto e del buonsenso”.
Le azioni per la prevenzione
Tra le regole da seguire, spiega Oipa: non tenere i cani a catena, come anche previsto dalla legislazione di molte Regioni; evitare di lasciare cibo alla fauna selvatica; tenere di notte gli animali domestici in locali chiusi; evitare di lasciare resti di animali accanto alle case; non lasciare rifiuti organici (placente, carcasse) nelle letamaie e nelle vicinanze di stalle; non lasciare cibo avanzato nelle colonie feline.
In caso di incontro
Per quanto riguarda l’incontro con i lupi, Oipa spiega non bisogna parlare ad alta voce e agitare le braccia per allontanarlo; se il lupo è lontano, restare in silenzio e non interferire; non seguire le sue tracce e non disturbarlo; se si è in escursione con il proprio cane, tenerlo al guinzaglio che è un comportamento da tenere sempre quando si è in un territorio popolato da fauna selvatica. In particolare, il lupo potrebbe attaccare alla vista del cane, considerandolo un avversario.

I tentativi di abbattimento in Trentino
Continua intanto la lotta delle associazioni animaliste per evitare l’abbattimento dei due lupi in Lessinia: per ora la Terza sezione del Consiglio di Stato ha sospeso il via libera all’abbattimento di due lupi tra quelli presenti nella zona di malga Boldera. È stata infatti accolta la richiesta di Leal (Lega antivivisezionista) che sosteneva che il risarcimento non può essere un motivo per l’abbattimento. Il presidente Michele Corradino ha scritto che l’argomentazione economica è debole “alla luce della risarcibilità delle posizioni coinvolte e della possibilità, da parte dell’amministrazione, di incentivare l’adozione di eventuali misure organizzative idonee per evitare danni”. In più le recinzioni elettrificate non funzionavano e per Leal è illegittimo attribuirne la responsabilità ai lupi. Intanto fino al 28 settembre, data della nuova udienza al Tar di Trento, l’ordinanza di abbattimento è sospesa.
repubblicawww@repubblica.it (Redazione Repubblica.it) , 2023-09-23 14:57:33 ,www.repubblica.it