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Sulla struttura gravava
un ordine di abbattimento risalente a 23 anni fa: demolito un
capannone abusivo. È capitato a Sant’Antonio Abate, dove le
ruspe hanno raso al suolo un immobile costituito da otto
pilastretti in ferro e quattro capriate con copertura in lamiera
coibentata, con muri perimetrali in blocchi di lapilcemento
intonacati e di porte in ferro. I pilastretti in ferro erano
bullonati a terra su pilastri in ferro.
Stando a ciò che emerge dalla Procura di Torre Annunziata,
l’opera abusiva insisteva in un’area sottoposta a tutela
paesaggistica e vincolo sismico. L’abbattimento, che ha permesso
di dare esecuzione ad una condanna risalente al 2001, è stato
eseguito in regime di autodemolizione, avendo avuto luogo da
parte del proprietario del manufatto abusivo, senza dunque
anticipazioni di spese da parte del Comune e della Cassa
Depositi e Prestiti.
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