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“Gentile ministro Urso, siamo i
fantasmi di Softlab, i lavoratori che da Jabil sono stati ceduti
attraverso un accordo firmato al incarico del Lavoro e del made
in Italy ad un’azienda che si è giudicata idonea, e a cui si è
permesso di accedere ad ogni fondo e agevolazione possibile,
senza mai portare lavoro”. Inizia così la lettera che un gruppo
di lavoratori dell’azienda di informatica Softlab, hanno
consegnato al ministro delle Imprese e Made in Italy Adolfo Urso
a Marcianise (Caserta), dove ha preso parte alla Getra Power
all’evento “Mettiamo in circolo l’energia, Innovazione,
Investimenti e Occupazione”.
I Softlab sono tutti lavoratori – oltre 200 – fuoriusciti
ormai da qualche anno dagli organici della multinazionale Jabil,
che ha sede a Marcianise, e finiti in Softlab dove avrebbero
dovuto essere impiegati in attività produttive, che l’azienda si
era impegnata a svolgere anche perché pagata da Jabil per
riassumere ogni singolo addetto, ma che non sono state mai
fatte. “Da questo passaggio noi, ormai lavoratori zombi della
Softlab, assieme alle nostre famiglie – prosegue la lettera –
abbiamo avuto la povertà di dover sopravvivere con la cassa
integrazione a 0 ore, dal 2020 e, infine, dover imparare a
vivere d’aria, perché oggi in Italia si consente agli
imprenditori di avere un’azienda senza pagare gli stipendi ma
anche di inviare flussi di cassa a proprio piacimento, quindi a
volte non arriva neanche la Cigs. Stremati da un rimpallino e
l’altro, fra la Regione e la prefettura, dove tutti, a
chiacchiere, si stanno occupando di noi e ‘ci faranno sapere’,
ma ci sentiamo ormai sempre più trasparenti, fantasmi e mostri
che si evitano, come evoca l’odierna ricorrenza di Ognissanti”.
“Ci spiace doverci intrufolare, per percepire ad avere un
minimo di attenzione, nella festa di una delle poche aziende del
territorio ancora sane, dove tutti si pregiano di partecipare,
compreso il nostro governatore De Luca, presente fra l’altro
anche alla festa per l’inaugurazione di Softlab, ma oggi
anch’egli sparito alle nostre richieste di aiuto. Attendiamo una
data al Mimit da due mesi, anche l’ultimo sostegno della Cigs
sta per scadere, nell’ormai prossimo dicembre e nessuna via si
apre per ridare la giusta ricollocazione a lavoratori presi in
giro e derubati. Onorevole Urso, non chiediamo altro che un
giusto percorso dedicato di ricollocazione”, conclude la
lettera.
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