Si sta diffondendo una nuova variante del COVID, la BA.2.86 e non è una buona notizia; vediamo i motivi.
Il quotidiano Repubblica, nella sua edizione on line, ha riportato che tale ceppo è profondamente variato ed è oggi all’attenzione di virologi ed epidemiologi. Per ora non è stata dichiarata come inquietante dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ma le prossime settimane saranno determinanti per capire se effettivamente ci troviamo di fronte ad una mutazione tale da cambiare la storia della pandemia.
Segnalata per la prima volta in Israele il 12 Agosto 2023, la variante è stata subito ritrovata in due pazienti danesi, lontani geograficamente e senza nessun contatto tra loro o con il Paese mediorientale; attualmente se ne contano una decina in tutto il Mondo, ma ovviamente tale numero risulterebbe enormemente sottostimato, in quanto l’attenzione verso il virus e le sequenze sono calate tantissimo rispetto all’apice pandemico.
Il riscontro della stessa sequenza virale nel monitoraggio delle acque reflue in Thailandia, Spagna e Svizzera ha convinto gli esperti: BA.2.86 deve essere già diffusa ovunque, anche se non è ritenuta responsabile del significativo aumento dei casi e dei ricoveri che si stanno registrando in alcuni Paesi, per lo più dovuti invece alla pressoché totale assenza di restrizioni.
La nuova variante presenta più di una trentina di mutazioni sulla proteina spike, fondamentale per l’adesione alle cellule umane e per la neutralizzazione da parte degli anticorpi. Adesso bisognerà capire se i immunizzazioni in circolazione avranno lo stesso effetto anche su di essa.
I sieri attesi per il prossimo Autunno sono stati prodotti contro la variante XBB.1.5 (Kraken), ma dati recenti suggeriscono che possano proteggere bene anche dalle altre, compresa EG.5 (Eris).
Non resta che vedere come evolverà il coronavirus nelle prossime settimane, per comprendere se ci troviamo davvero davanti a un cambiamento pandemico.
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2023-09-04 11:50:31 ,