CAGLIARI — Le sue tante torri. Riservate, silenziose, dove poter fumare e assaporare, quando serve, un goccio di whisky. Gigi Riva e la “sua” Cagliari. Una piccola grande risposta per un eroe “giovane e bello”, come canta Francesco Guccini. Nel 1963, quando dall’aereo vide le luci del capoluogo, pensò scoraggiato di dover atterrare in Africa. Durò poco. La città, al mancino tenebroso, ha da subito teso la mano.