![Agrigento, si toglie maschera dell’ossigeno per fumare e causa incendio in ospedale: deceduto paziente Agrigento, si toglie maschera dell’ossigeno per fumare e causa incendio in ospedale: deceduto paziente](https://i2.wp.com/staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/2024/03/ospedale-pompieri.jpg?w=1200&resize=1200,0&ssl=1)
La vittima è Costica Brustureanu, 53 anni di origini romene. Era stato ricoverato ieri all’ospedale di Ribera, Agrigento, ed era stato sottoposto ad ossigenoterapia. Avrebbe acceso una sigaretta, facendo esplodere il macchinario e provocando l’esplosione che l’ha ucciso. Struttura evacuata.
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Si chiamava Costica Brustureanu, romeno residente a Canicattì, aveva 53 anni. È deceduto nell’incendio scoppiato in serata, oggi 29 marzo, all’ospedale di Ribera, dove era ricoverato. È suo il corpo che i vigili del fuoco hanno trovato nella stanza del nosocomio agrigentino ‘Fratelli Parlapiano‘. Sul posto i vigili del fuoco. Al lavoro anche i carabinieri e la polizia.
Secondo la ricostruzione dell’episodio, l’uomo si sarebbe tolto la mascherina dell’ossigeno che gli stavano somministrando e si sarebbe acceso una sigaretta. La scintilla ha fatto esplodere il macchinario e generato l’incendio nel quale ha trovato la morte. L’uomo era stato ricoverato ieri, poco dopo pranzo nella struttura di Ribera.
Sul posto sono giunti i vigili del fuoco del distaccamento di Sciacca e sono arrivate anche le squadre di Santa Margherita di Belìce e di Agrigento. I pompieri hanno subito evacuato pazienti e personale sanitario. Un’ala dell’ospedale Fratelli Parlapiano di Ribera è stata dichiarata inagibile.
Non ci sono comunque feriti, né intossicati. I quattro pazienti che erano ricoverati nel reparto stanno bene, anche se sotto choc. Il corpo del 53enne deceduto è stato invece trasferito nella camera mortuaria
A coordinare le operazioni di soccorso è stata la sala operativa della questura di Agrigento, coordinata dal vice questore Francesco Sammartino. A Ribera è presente anche il dirigente del commissariato di Sciacca, il vice questore Cesare Castelli.
La procura di Sciacca, con il sostituto di turno, ha disposto il sequestro dell’intera area. L’obiettivo è capire se tutto sia effettivamente andato secondo le attuali ricostruzioni.
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di Biagio Chiariello
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2024-03-29 21:23:00 ,