Quello quando iniziato potrebbe essere un anno di grandi cambiamenti per Airbnb. Ad anticiparlo in occasione dell’evento The Big Interview di Wired US, andato in scena il 3 dicembre a San Francisco, è stato il cofondatore e amministratore delegato della società Brian Chesky, la cui speranza è quella di dare vita a “una delle più grandi reinvenzioni di un’azienda della storia recente“.
Pur senza approfondire i dettagli del piano, Chesky ha spiegato che l’azienda ha in programma di dare un nuovo volto alla sua sezione Esperienze, che a suo dire è molto apprezzata dai consumatori ma non ha preso piede come avrebbe potuto. La mossa sembra dettata dalla convinzione dell’ad, secondo cui il valore delle esperienze e delle comunità fisiche ha ancora la la parte migliore sulla maggior parte delle controparti digitali, anche nell’era dell’intelligenza artificiale.
L’impatto dell’AI
Nel tentativo di dimostrare che a due anni dal suo inizio la rivoluzione dell’AI nella sostanza ha cambiato ben poco per la maggior parte delle persone, Chesky ha invitato il pubblico a guardare le app presenti sulla schermata del suo telefono e a pensare a quanto ognuno dei servizi sia stato trasformato dall’AI generativa: pochissimi, è la sua risposta. Il numero uno di Airbnb però intravede cambiamenti all’orizzonte e paragona l’attuale “adolescenza” dell’intelligenza artificiale a “internet nel 1993, prima dei motori di inchiesta“, quando si usava quello che definisce “un elenco telefonico” per trovare i siti web.
“L’intelligenza artificiale sta iniziando a cambiare il nostro mondo digitale, ma non ha ancora cambiato la parte più importante della nostra vita, ovvero il mondo fisico“, ha detto Chesky. Che per Airbnb – il cui vero prodotto non è l’app dell’azienda ma le case e le esperienze – rappresenta ancora la dimensione più apprezzata. Secondo Chesky, l’intelligenza artificiale inizierà a cambiare veramente il mondo concreto “quando le app sul telefono diventeranno integralmente diverse“.
“Dieci anni fa, tutti pensavano che in questo momento saremmo stati a bordo di auto a guida autonoma – ha continuato –. Sopravvalutiamo quanto la tecnologia possa cambiare nel breve termine, ma probabilmente sottovalutiamo quanto cambierà nel lungo termine. L’AI impiegherà un po’ di tempo per permeare il mondo fisico, ma una volta che l’avrà fatto, credo che cambierà tutto“.
La leadership e l’ottimismo di Brian Chesky
All’evento di Wired si è parlato anche dello stile di leadership di Chesky, molto discusso nella Silicon Valley a causa di iniziative come la cosiddetta “modalità ideatore” (un’espressione che dice non aver coniato in prima persona) e la scelta di rinunciare alle riunioni di lavoro one-on-one.
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di Marah Eakin www.wired.it 2025-01-05 05:20:00 ,