Il confronto tra il paterno Shingo e l’orfano cresciuto dai demoni si sviluppa intorno ai concetti della ricerca del bene superiore, dei principi morali e del senso del sacrificio. La demonologia viene approfondita nel suo collegamento tra vizi capitali e tentazione demoniaca: invidia, gelosia, rabbia – e i sentimenti di paura, sofferenza e solitudine – rendono accessibili gli uomini alle insidie soprannaturali. La malvagità è una forza invasiva e potentissima, è come una droga, è come una malattia mentale. I mostri non sono solo strumentali: Oizaki e Onogi non lesinano sull’elemento orrorifico dispensando generosamente un bestiario di creature raccapriccianti e orribili. L’effetto è spesso curiosamente straniante grazie a una colonna sonora esotica e vagamente ipnotica. La ricerca di umanità del protagonista è l’altro fulcro narrativo di Akuma-Kun: Ichiro potrebbe passare per un tipico teenager emo laconico, pigro, privo di iniziativa, ma in realtà è un individuo paralizzato da un trauma infantile, incapace di connettersi alle proprie emozioni o reciprocare l’affetto per paura del dolore e del rifiuto.
La sua è un’appassionante parabola di evoluzione e maturazione personale affiancata a quella di altri personaggi intenti ad affrontare i propri demoni – letterali e non – che sfida lo spettatore a rigettare la semplicità della dicotomia di bene e male. La qualità più suggestiva di Akuma-Kun è l’ambientazione. Il character design semplice e pulito si giustappone a una galleria di sfondi disegnati a mano grezzi, abbozzati, cupi e fiabeschi che creano un mondo visivamente affascinante, la materializzazione di luoghi da incubo che generano ansia, claustrofobia, nictofobia. Quando Akuma-Kun e Mephisto non combattono il demonio, le loro vite si susseguono in una placida e quotidiana convivenza, intervallata da conversazioni squisitamente banali (come le dissertazione sulle frittelle di Ichiro) che equilibra i ritmi tra un episodio di violenti scontri coi demoni e l’altro. I dodici episodi che compongono la prima stagione presentano alcune carenze narrative, ma la prospettiva, suggerita da un colpo di scena finale, che Akuma-Kun prosegua con una seconda annata promette di sopperire ad alcune di esse.
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di Lorenza Negri www.wired.it 2023-11-20 14:00:00 ,