Tre giorni di tavole rotonde per riaffermare il dialogo, costruire relazioni e ponti con nuove realtà e non restare fuori dagli orizzonti dell’integrazione strategica con le economie emergenti, a partire da quelle dell’Euromediterraneo. Andrà in scena da lunedì 27 a mercoledì 29 novembre, in versione diffusa su più sedi cittadine, la prima edizione del Festival “Pontos”. Promosso dall’associazione Nuovi Profili, nasce per “offrire protagonismo attivo dei giovani quali ambasciatori di culture e nuove visioni per consolidare il dialogo tra le culture e le civilta? dell’area dell’euromediterraneo – spiega Simohamed Kaabour, ideatore dell’iniziativa – e rilanciare comuni obiettivi etico-valoriali”. In programma tra Palazzo Ducale, Acquario, l’auditorium di Strada Nuova, l’auditorium Montale e Villa Bombrini, porterà in città la discussione sull’interculturalità tra i paesi del Mediterraneo e nomi importanti del calibro dello scrittore e poeta marocchino Tahar Ben Jelloun (protagonista dell’inaugurazione, lunedì 27 alle ore 9,30 nella Sala del Maggior Consiglio a Palazzo Ducale).
“Attraverso il linguaggio della diplomazia culturale, si intende promuovere un nuovo paradigma di protagonismo comune e cooperazione democratica, offrire uno strumento e uno spazio di dialogo diretto tra istituzioni e cittadinanze che appartengono all’area euromediterranea, partendo da una ricognizione storica, per prendere coscienza della nostra interdipendenza di fronte alle sfide che si pongono: cooperazione internazionale, pace, educazione, ambiente e sviluppo culturale”, spiegano i curatori del cartellone. Realizzato in collaborazione con il Coordinamento Nazionale Generazioni Italiane, la Fondazione Palazzo Ducale per la cultura, il Liceo Linguistico Internazionale Grazia Deledda, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni – OIM e molte altre realtà, e con il patrocinio della Commissione europea e del Comune di Genova.
“Il festival si rivolge alla cittadinanza, ma in particolare alle scuole secondarie di secondo grado, per stimolare e consolidare il protagonismo attivo dei giovani quali “ambasciatori di culture e nuove visioni” e consolidare il dialogo tra le culture e le civiltà per la coesione sociale e il rilancio di comuni obiettivi etico-valoriali”, spiega Kaabour.
“La scelta di realizzare l’iniziativa a Genova si fonda sulla sua vocazione storica e posizione strategica che la rendono polo e “crocevia” fra le economie e i popoli d’Oriente e d’Occidente, da secoli nel Mediterraneo. Mare che rappresenta la nostra area di naturale riferimento, sia per visione e vicinanza di modelli, sia in virtù delle importanti radici comuni e le diverse fonti possono darci testimonianza di sfide in cui siamo stati protagonisti. L’intento però, è che Genova avvii un’iniziativa capace di creare echi in sponde diverse con altrettante iniziative collegate, raccogliendo la disponibilità di organizzazioni ed enti interessati a dare sostanza all’idea di ponti culturali.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2023-11-26 19:30:01 ,www.repubblica.it