Dex Hunter-Torricke, vice presidente del global communications e public engagement dell’Oversight Board di Meta, ospite del Wired Next Fest Milano 2022 ha affermato che “in questi due anni di lavoro abbiamo visto come Meta risponde alle nostre raccomandazioni, ma c’è ancora molto lavoro da fare per cambiare alcune policy del social”.
In una sala Cattedrale della Fabbrica del vapore gremita, Hunter-Torricke ha raccontato del lavoro svolto dall’organismo indipendente istituito nel 2020 per prendere decisioni sulle sfide più significative in merito alla moderazione di contenuti sulle piattaforme Meta, Facebook e Instagram. “Ci vengono segnalati molti casi di contenuti controversi: all’apparenza potrebbero sembrare molto semplici da trattare ma in realtà c’è una grande complessità” commenta Hunter-Torricke.
“Alcune persone non hanno esattamente compreso come funzioni il board, e lo immaginano più simile ad un customer service” al quale si rivolgono per riportare i malfunzionamenti dei social network di Meta. Al contrario, il ruolo del team, composto da 80 persone sparse per il mondo, è quello di analizzare i contenuti controversi caricati dai miliardi di utenti sui due social, sottoporli a Meta e capire quale risposta o azione l’azienda voglia implementare per migliorare la piattaforma. “Un aspetto importante del nostro lavoro è certamente quello di spingere la compagnia a modificare le proprie policy in materia di moderazione dei contenuti” afferma Hunter-Torricke.
Il board viene finanziato da un fondo che non ha collegamenti con Meta, e quest’ultima non può esercitare nessun tipo di potere sul lavoro del team. In merito alla normativa del Digital Service Act (Dsa), volta a garantire un ambiente digitale più sicuro per i cittadini europei e che in qualche modo potrebbe ridimensionare il lavoro dell’Oversight Board, Hunter-Torrick afferma in modo chiaro che “il board sarà ancora un attore poiché sono necessari più attori e più organismi nella veste di controllori. Credo fermamente che l’approccio indipendente che ha caratterizzato finora il lavoro del team al contrario aiuterà l’applicazione del Dsa”.
Il caso più recente al vaglio del team dell’Oversight Board di Meta è quello relativo ad un post pubblicato su un gruppo Facebook di circa 1000 membri raffigurante la barba della Guida Suprema dell’Iran, l’Ayatollah Ali Khamenei, trasformarsi in un pugno che afferra una donna con l’hijab legata alla caviglia con una catena. A fianco dell’immagine alcune frasi, tra le altre, invitano le donne iraniane a non collaborare all’oppressione agita dal governo islamico proprio nei loro confronti. “Questo caso ci ha posto davanti questioni molto interessanti: l’attualità delle proteste in Iran, il modo in cui le persone ne parlano e come si comporta Meta. L’abbiamo analizzato profondamente per capire anche se avesse ramificazioni globali” commenta Hunter-Torricke.
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di Laura Carrer www.wired.it 2022-10-08 15:40:07 ,