Può dire qualcosa di più su ciò che intende per “esplicitamente narrativo“?
Quando si ha una narrazione, si può andare da A a B, poi C, poi D, poi E, poi F, e così via. Nei film, si deve in qualche modo trasmettere ciò che serve – e questo è ciò che intendo per linguaggio cinematografico – per passare da A a D. Tuttavia, ci sono due principi contraddittori che ho imparato lavorando a questa serie. Il principio del cinema è il tempo, il modo in cui le immagini scorrono nel tempo e tutte le emozioni che trasmettono nel tempo. La televisione, invece, deve ammazzare il tempo per far strisciare la narrazione. Mentre giravo Disclaimer, si sono creati momenti cinematografici che amavo. Ma sapevo anche che mi ci fossi soffermato con l’inquadratura, il pubblico ne avrebbe approfittato per controllare i messaggi sul telefono.
A questo proposito, c’è un momento in Y Tu Mamá También in cui la macchina da presa all’interno dell’auto si gira, guarda fuori dal finestrino posteriore e si concentra sui poliziotti che fermano alcuni uomini sulla strada, poi torna sul sedile anteriore, dove i personaggi stanno parlando di preliminari. È questo il tipo di momento che non andrebbe bene in una serie? Perché in una serie ci sono solo i protagonisti e le loro azioni, una dopo l’altra, che ammazzano il tempo?
Non lo dico in senso dispregiativo, comunque!
Certo che sì. Forse dovremmo dire “occupare il tempo“?
Sì, forse è un’espressione meno radicale. La cosa importante nella maggior parte dei film che faccio è mostrare il rapporto tra il personaggio e l’ambiente. È sempre uno scontro tra i due. E in Y Tu Mamá, il messaggio era che questi ragazzi vivono il loro piccolo e banale dramma, mentre attraversano una realtà più grande di cui non si rendono conto. Non voglio essere frainteso, molte serie hanno momenti cinematografici straordinari. Chernobyl è un ottimo esempio. Anche The Bear. Ma non sono regolari nel corso di tutta la serie. Nella maggior parte dei casi le serie sono girate da più registi, registi diversi che si occupano di episodi diversi. Quindi è difficile mantenere un forte punto di vista registico dall’inizio alla fine, si perde l’attenzione ai dettagli che dona un effetto causale all’intera serie. Qualcuno stabilisce uno stile e poi gli altri registi si adeguano a quello stile per tutta la serie. Per questo, la mia decisione irresponsabile di dirigere tutti e sette gli episodi di Disclaimer ha avuto come risultato uno show concepito come se stessi facendo un film molto lungo.
Credo che sia il suo linguaggio cinematografico, come lo chiama lei, a unire tutti i film che ha realizzato. Che, in superficie, sembrano molto diversi.
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di Samanth Subramanian www.wired.it 2024-10-22 04:20:00 ,