“Cosmic è stato progettato per portare a termine una delle più grandi ricerche di intelligenza extraterrestre mai tentate, sfruttando le competenze di un gruppo globale di ingegneri del software, ingegneri di sistema e scienziati”, si legge sul sito del Seti.
Una delle caratteristiche più importanti della nuova architettura è che non interrompe le attività scientifiche del Vla. Le antenne dell’osservatorio continueranno a scandagliare il cielo alla ricerca di oggetti specifici come pulsar e supernove, mentre Cosmic si occuperà di analizzare e filtrare i dati. La configurazione del progetto inoltre incoraggia la collaborazione interistituzionale, permettendo a centri di ricerca in diverse parti del mondo di accedere e studiare le informazioni ottenute. La natura open source di Cosmic, infine, garantisce che il sistema possa integrare con facilità aggiornamenti futuri.
Le firme tecnologiche degli alieni
La ricerca di “tecnofirme” extraterrestri si basa sul presupposto che qualsiasi civiltà sufficientemente sviluppata emetta onde radio che possono essere captate da un dispositivo di ricezione.
La comunità scientifica si è rivolta agli algoritmi e all’apprendimento automatico per identificare queste firme tecnologiche, che rappresentano un ago nel pagliaio cosmico. Non sono mancati nemmeno sforzi per risolvere il problema della sovrabbondanza di dati, come nel caso del software sperimentale Blipss dalla Cornell University, che genera un “imbuto di segnali” utilizzando un algoritmo.
L’Istituto Seti ha in cantiere altri progetti che potrebbero tornare molto utili nel caso di un imminente contatto extraterrestre. Una delle iniziative più importanti in questo senso si basa sullo studio del linguaggio delle balene per creare un sistema di traduzione universale in grado di imparare in tempo reale in base alle onde emesse e ai tempi di risposta.
Questo articolo è apparso originariamente su Wired en español.
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di Jorge Garay www.wired.it 2024-01-18 17:00:40 ,