«É come se noi il Ministero della Salute non lo avessimo. Sembrano in confusione totale», sono queste le parole del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca in diretta Facebook. Non ha tardato ad arrivare la replica del Ministro della Salute Roberto Speranza, che ha risposto a margine di un evento Cgil a Roma, ricordando che «le polemiche fanno male soprattutto a chi le fa» che ha specificato che si augura che «tutte le istituzioni lavorino insieme». L’attacco di De Luca, spiega lo stesso presidente, arriva poiché «Il governo nazionale non ha provveduto a rifinanziare i medici, gli infermieri delle Usca [le Unità Speciali di Continuità Assistenziali istituite per fare fronte alla pandemia da Covid-19]», motivo per cui «noi come Campania abbiamo dovuto fare una proroga a carico della Regione fino al 31 dicembre».
Inoltre, aggiunge De Luca: «Ancora oggi non è stato definito l’obbligo dell’uso delle mascherine negli uffici pubblici. Abbiamo la sensazione di navigare a vista e intanto il Governo e il ministero della Salute non hanno ancora deciso il riparto del Fondo sanitario nazionale per quest’anno: siamo a luglio e il riparto ancora non c’è. Roma semplicemente non esiste».
Un nuovo piano per il Covid: I posti letto occupati
Il presidente ha fatto notare che «i posti letto riservati a pazienti Covid sono già in larga misura occupati e questo vuol dire che dobbiamo ridefinire il piano Covid per la nostra sanità». Al momento, circa il 60% dei posti letto nei reparti ordinari e il 40% di quelli in terapia intensiva degli ospedali campani sono occupati. Ma in alcune realtà la percentuale è ben maggiore. All’ospedale di Salerno, quello di Nola, e al Caldarelli di Napoli, ad esempio, i posti Covid sono pieni al 100%.
La ripresa dei contagi è un problema serio
Secondo De Luca, la ripresa dei contagi, causata dalla maggiore virulenza della variante Omicron 5 e dall’allentamento delle restrizioni è un «problema» che «sta diventando serio». Il presidente ha affermato: «In queste settimane ho cercato di dire di non abbassare la guardia, di indossare la mascherina e ho fatto appello in modo ossessivo alla prudenza», aggiungendo che «i dati del bollettino sarebbero assolutamente sottodimensionati perché molte persone positive ma senza sintomi circolano tranquillamente per le strade e nei luoghi di lavoro e dunque il dato reale è molto più alto di quello ufficiale». Ha poi accusato «la stanchezza generale che si è diffusa dopo due anni di Covid e anche a un’idea, molto diffusa, che tende a omologare il Covid a una sorta di influenza, ma non è così», ha sentenziato.
Le vaccinazioni: a settembre o in autunno?
Secondo De Luca, la quarta dose di vaccino dovrebbe arrivare a settembre, utilizzando il vecchio siero, che rimane «efficace all’80% contro le nuove varianti», e ponendo l’attenzione sulla «quarta
dose nelle Rsa, per gli ultra settantenni e ottantenni». Il presidente ha aggiunto che «ad oggi non abbiamo alcuna certezza né sulla produzione né sull’efficacia effettiva contro le varianti Omicron 4 e 5». Anche Speranza ha ribadito l’urgenza di un richiamo alle persone fragili, ma ha previsto tempi più lunghi per la quarta dose a tutti: «In autunno costruiremo una campagna di vaccinazione più larga, per fasce generazionali più ampie, ma quella la costruiremo».
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Scritto da Redazione perwww.open.online il 2022-07-01 16:26:35 ,