Le scuole resteranno chiuse domani a Napoli a causa dell’allerta meteo. Il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha firmato in serata l’ordinanza con la quale vengono chiuse domani 2 dicembre “le scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado compresi gli asili nido”. Il provvedimento si è reso necessario in conseguenza dell’allerta meteo arancione diramata dalla Protezione civile regionale considerato che – come si legge nell’ordinanza – “l’intensificarsi del vento nelle ore pomeridiane coincide con il termine delle lezioni scolastiche e l’uscita da scuola degli alunni”.
Allerta meteo, scuole chiuse a Napoli domani 2 dicembre
La macchina della sicurezza scatta quando la Protezione Civile Regionale dirama il bollettino meteorologico giornaliero, nel quale sono indicate le previsioni sulle condizioni atmosferiche nel territorio nelle 24 ore successive. La regione Campania è divisa in 8 aree, per ciascuna viene diffuso un bollettino meteo ad hoc. L’allerta meteo per temporale o neve viene classificata secondo diversi livelli di allarme identificati da un colore, a seconda della gravità, dal verde (meno grave) al rosso (più grave). La città di Napoli rientra nella Zona 1.
Chi ha la responsabilità della chiusura delle scuole?
In primo luogo, bisogna precisare che le competenze in materia di Protezione Civile sono ripartite tra varie amministrazioni, dalle Regioni ai Comuni, dove il responsabile del settore è il sindaco, e coordinate dal Dipartimento di Protezione Civile Nazionale, incardinato nella Presidenza del Consiglio. Il primo cittadino può disporre, tramite un’ordinanza, la chiusura di scuole, parchi e altri luoghi pubblici per motivi di sicurezza, ma questa decisione non è obbligatoria, non scatta automaticamente in corrispondenza di un determinato livello di allarme, ma è facoltativa e discrezionale e viene esercitata in presenza di una comunicazione di un allarme immediato o se si prevede un aggravamento della situazione meteorologica. Un comportamento non coerente, infatti, esporrebbe il primo cittadino a effetti di responsabilità. In genere, la chiusura delle scuole viene ordinata sempre in corrispondenza di un livello di allarme arancione. Anche il Prefetto può intervenire con i poteri sostitutivi, nel caso non lo faccia il sindaco.
Quali sono i livelli di allerta?
La mappa colorata del livello di rischio riguarda il pericolo piogga e neve. I colori sono quattro – verde (nessun pericolo), giallo (pericolo intermedio), arancione (intermedio) e rosso (massima allerta) – e sono stati uniformati a gennaio 2018, con il nuovo Testo Unico del Codice di Protezione Civile. In passato, infatti, a partire dal 2001, quando con legge costituzionale si è stabilito che il principio di Protezione Civile è materia concorrente, la competenza era andata in capo alle Regioni, che avevano adottato codici disparati. Cosa che rendeva difficile interloquire anche con il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile.
L’avviso della Protezione Civile
Le precipitazioni proseguiranno anche nelle prossime ore: la Protezione Civile della Regione Campania ha prorogato l’allerta meteo (in scadenza alle 18 di stasera) fino alle 18 di domani, martedì 30 novembre sull’intero territorio, anche se l’intensità delle precipitazioni, a partire da domani mattina, andrà via via ad attenuarsi e i temporali lasceranno il posto a occasionali rovesci. Previste ancora raffiche di vento.
Massima attenzione va prestata ai fenomeni connessi al dissesto idrogeologico, anche in assenza di precipitazioni, a causa della saturazione dei suoli che potrebbe portare, tra l’altro, all’innesco di frane o caduta massi.
Possibili ancora allagamenti. Si raccomanda pertanto alle autorità competenti di mantenere in essere tutte le misure atte a prevenire e contrastare i fenomeni previsti, di porre attenzione alla corretta tenuta del verde pubblico e delle strutture esposte alla sollecitazione dei venti e di prestare la massima attenzione ai successivi avvisi della protezione civile regionale.
I rischi dell’allerta gialla
Nelle zone in cui l’Allerta è Gialla le precipitazioni potranno essere anche intense con un rischio idrogeologico localizzato e fenomeni di impatto al suolo come:
- Instabilità di versante, localmente anche profonda, frane superficiali e colate rapide di detriti o di fango;
- Significativi ruscellamenti superficiali, anche con trasporto di materiale, possibili voragini per fenomeni di erosione;
- Allagamenti di locali interrati e di quelli a pian terreno;
- Innalzamento dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua minori, con fenomeni di inondazione delle aree limitrofe, anche per effetto di criticità locali (tombature, restringimenti, occlusioni);
- Scorrimento superficiale delle acque nelle strade e possibili fenomeni di rigurgito delle acque piovane con tracimazione e coinvolgimento delle aree urbane depresse;
- Occasionali fenomeni franosi e possibili cadute massi per condizioni idrogeologiche particolarmente fragili, per la saturazione dei suoli.
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di Giovanna Bravi
napoli.occhionotizie.it
2021-12-01 19:34:29 ,