È stato dato in affido alla rianimatrice del Poliambulatorio di Lampedusa il neonato migrante rimasto orfano nell’ultima tragedia del mare: “Non poteva entrare nell’hotspot con altre duemila persone e così mi sono offerta”
Alessandra col piccolo Ismail e il funzionario della Questura di Agrigento Francesco Sammartino
Ha perso la mamma nel naufragio su cui viaggiavano. Ma ha subito trovato una dimora e un posto sicuro. La vita del piccolo Ismail, 6 mesi, è cambiata nel giro di 24 ore. Dopo il suo arrivo a Lampedusa, il neonato ivoriano è stato affidato alla dottoressa Alessandra Teresi, medico della Rianimazione del 118 di Palermo, spesso di turno nell’isola simbolo della grande migrazione.
“È stato amore a prima vista, ci siamo chiesti tutti che fine dovesse fare questo bambino, non poteva entrare nell’hotspot con altre duemila persone e mi sono offerta“, ha raccontato la 51enne nell’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera.
La dottoressa Teresi si trovava sul molo Favaloro quando il 28 aprile il piccolo Ismail è arrivato in grave ipotermia: è stata lei a soccorrerlo, insieme alla squadra di medici e infermieri del Poliambulatorio che presta assistenza ai naufraghi ad ogni arrivo.
Davanti alla tragedia appena consumata mi sono sentita coinvolta e ho espresso il desiderio di poter avere in affidamento temporaneamente il piccolo” dice la donna.
La decisione sulla sorte di questo bimbo è stata presa, dopo la richiesta del questore di Agrigento Emanuele Ricifari, dai Servizi sociali e dal tribunale per i minorenni di Palermo.
Alessandra Teresi (facebook)
“È stata una scelta naturale, scontata. Non si poteva fare altro e bisognava farlo con il cuore – racconta la rianimatrice, che è di Palermo. – Mio marito e mio figlio sono stati subito contenti. E così i miei genitori che ora sono di nuovo nonni. Il bimbo è stupendo, mangia, dorme, ci rende felici. I nostri amici ci hanno portato culla, giochi, abitini”.
“Ismail è stato e sarà un bene, un volano potentissimo di bene – ha detto il questore Ricifari dopo l’affidamento del bimbo – Ho visto poliziotti di 50 anni e più, che ne hanno viste di tutti i colori, con le lacrime agli occhi per ciò che di importante abbiamo portato a dimora: il futuro di Ismail sarà diverso”.
La Teresi spiega che “anche il padre di Ismaele – aggiunge – è d’accordo con questa soluzione. C’era una dolcezza grande nelle sue parole: ha capito che vogliamo entrambi solo il bene del piccolo”. “A lui – continua Teresi – gli scafisti hanno impedito di imbarcarsi ed è rimasto in Tunisia, lasciando andare la moglie, senza immaginare che non l’avrebbe più rivista”.
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di Biagio Chiariello
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2023-05-01 08:24:09 ,