Viviamo ed elaboriamo esperienze emotive, spesso le riversiamo sui social, in uno spazio virtuale dove i particolarismi si riducono in nome degli hashtag e dei tag. Ma se i big data leggono i pensieri e le emozioni e l’arte li trasformano in luce e suono, come appaiono poi al resto del mondo? Sono i tre livelli in cui è possibile scomporre Amygdala.N, un’opera da scoprire a Verona, il 10 e l’11 aprile a Palazzo Maffei (il riferimento alla struttura del sistema limbico è chiaramente voluto, ndr).
L’installazione dello studio d’arte multidisciplinare fuse* restituisce sotto forma di proiezione artistica luminosa un archivio di pensieri dematerializzato. Le emozioni che emergono da questo scandaglio sono poi restituite sulla facciata dello scaligero Palazzo Maffei, una dimora museo che ai visitatori offre un viaggio tra i secoli grazie all’arte. L’installazione site-specific è un tributo alla città di Verona e richiede le giuste condizioni per essere ammirate, a a sera, quindi, dalle 21 alle 24. Il capoluogo veneto si prepara ad accogliere Vinitaly and the City (8-11 aprile) e quindi ad aprirsi al mondo, quello che apprezza il vino ma anche l’arte.
Amygdala.N è di fatto una reinterpretazione del progetto originale presentato per la prima volta nel 2016: la visione da cui parte l’opera dello studio d’arte fuse* è quella che assimila Internet a un ipertrofico organismo vivente, che viene alimentato ogni giorno, in particolar modo in ambito social, dal pubblico sentire, dalle emozioni condivise che diventano quindi una sorta di sentiment collettivo. Questo stato emotivo della rete, che muta ogni giorno a colpi di entusiasmo, rabbia, stupore, empatia, odio viene ascoltato e rappresentato sotto forma di dato, poi tradotto in installazione audiovisiva.
Come ogni opera aspira a fare, anche Amygdala voleva invitare il pubblico a una riflessione più sottile: quando i sentimenti e le opinioni si fanno dato sono a disposizione di soggetti diversi da quelli che li hanno generati e riversati in rete. Condividere emozioni può avere un costo ed è giusto essere consapevoli dei meccanismi della tecnologia attuale.
In una città ad alto tasso emozionale come Verona, l’installazione, partendo dalla facciata della Casa museo arriverà a turisti e cittadini, visibile grazie alle grandi dimensioni e caratteristiche, al pubblico di Piazza delle Erbe: il palazzo infatti si affaccia con tutta la sua storia proprio sul salotto più connotato e amato del capoluogo veneto. La location e le caratteristiche di Piazza Maffei hanno sollecitato l’ispirazione stessa degli artisti in questa reinterpretazione che vuole creare un dialogo tra Verona e il mondo.
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di Maria Rosaria Iovinella www.wired.it 2022-04-08 16:16:09 ,