La madre gli muore tra le braccia dopo essere stata rapita dai predoni, la sua carriera si vaporizza con il rifiuto del Consiglio, gli incubi che avevano anticipato la dipartita della genitrice gli tolgono il sonno presagendo la stessa fine per l’adorata compagna, incinta. Anakin non può non scegliere il Lato oscuro, perché è convinto che sia l’unico modo per salvare la vita della moglie e del figlio (in realtà figli). Incastrato, soffocato, esasperato, vittima del lavaggio del cervello operato da Darth Sidious, reso folle dalla paura, è un animale in trappola. In una situazione tanto estrema solo un intervento esterno può salvarlo ed è quello del suo Maestro. Tuttavia, il saggio, pacato e nobile Qui-gon è andato, e Obi-wan è troppo giovane, troppo servo dell’Ordine degli Jedi, troppo intransigente per capire a aiutare Anakin. In più, è anche intimamente roso dalla gelosia, perché Anakin ha sposato Padmé mentre lui non ha avuto il coraggio di lasciare l’Ordine per realizzare il suo amore per Satine Kryze. Sarà proprio lui a sconfiggere in duello Anakin, disperato per aver quasi ucciso Padmé, mutilandolo e lasciando a morire su Mustafar mentre, impotente, viene lambito dalle fiamme. Grazie a lui, il terrore di Anakin si trasforma in rabbia. La menzogna di Palpatine che gli rivela di aver ucciso Padmé e con lei la loro prole è il colpo di grazia: disposto a qualsiasi sacrificio per garantire la salvezza dell’amata, è in realtà il responsabile della sua dipartita.
La trasformazione in Darth Vader è inevitabile. Anni dopo, il figlio Luke per il quale si è sacrificato (questa volta riuscendo a salvarlo,) si dimostrerà un Maestro inadeguato per suo nipote Kylo Ren, e la storia si ripeterà, di nuovo, con una variante: una sorta di Padmé, più resiliente, a strapparlo al Lato oscuro.
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di Lorenza Negri www.wired.it 2022-05-27 17:00:00 ,