Anatomia di una caduta (e di un amore)
Anatomia di una caduta è un film diretto dalla regista francese Justine Triet, vincitore della Palma d’oro al 76º Festival di Cannes e presentato in anteprima italiana alla Festa del Cinema di Roma 2023.
Si tratta di un film diretto con maestria e raffinatezza da una regista che sa parlare al pubblico, scavando nelle dinamiche di coppia e di una tragedia.
Sandra, una scrittrice di successo, vive in uno chalet di montagna con il marito Samuel e il figlio Daniel non vedente, ma all’improvviso Samuel viene trovato deceduto, steso sulla neve davanti casa.
La sua morte è avvolta da un velo di mistero, tanto che gli investigatori iniziano a dubitare che possa essere stato un suicidio, così decidono di avviare un’indagine approfondita.
La principale sospettata di omicidio è sua moglie, Sandra, la quale viene formalmente incriminata.
Un anno dopo la scomparsa dell’uomo, la scrittrice e suo figlio sono citati in tribunale per il processo. Un processo che diventa un interrogatorio sulla relazione matrimoniale, da cui emergono dettagli che descrivono numerosi conflitti e tormenti.
La situazione è molto pesante perché da un lato la protagonista mostra segni di una personalità instabile, mentre dall’altro il figlio è costretto ad assistere alle dinamiche più intime dei genitori. Tuttavia, la storia si rivela ancora più articolata di quanto si possa immaginare.
Le sfaccettature del reale
Sandra, interpretata d una straordinaria Sandra Hüller, viene accusata di aver ucciso il marito facendolo precipitare dal balcone di casa ed è proprio da questa caduta che il film prende il titolo.
Quest’ultimo descrive l’analisi, in ogni sua possibile variazione, della meccanica che ha portato alla morte dell’uomo; ma l’anatomia riguarda soprattutto la relazione d’amore tra i due, scandagliata e smembrata davanti a tutti.
Anatomia di una caduta è un ottimo film, potente, capace di esplorare il mondo borghese attraverso una lente femminista e piena di sfaccettature.
La protagonista è una donna forte che si mette al primo posto, non trascurando gli affetti, ma esprimendo le proprie emozioni in maniera leale. Il marito, invece, risulta più vulnerabile e spesso incapace di comprendere appieno la complessità del pensiero di sua moglie.
In questo dramma processuale e thriller sulle incomprensioni di un amore, il confine tra il reale e la finzione si sfuma. Ciò che accade nel quotidiano può essere interpretato in maniera erronea, se estrapolato e decontestualizzato dalla dinamica di partenza. È proprio quanto avviene nel film quando, durante il processo, i partecipanti ascoltano le registrazioni audio fatte da Samuel durante un litigio con Sandra.
Al contrario di Saint Omer (dramma processuale, sempre francese e diretto da una donna) in cui una madre, perdendo il contatto con la realtà, uccide la figlia; in Anatomia di una caduta la protagonista rimane sempre saldamente aggrappata al reale, senza mai perdere la ratio.
Qui, inoltre, l’attenzione non cala mai perché Triet riesce a mantenere un grado altalenante di tensione e di inquietudine durante tutta la narrazione: non sappiamo mai quando arriverà il colpo di scena, se ci sarà oppure è tutto come ci siamo già immaginati.
Vedere attraverso la cecità
Più che il mero meccanismo del giallo, Anatomia di una caduta si concentra nell’indagare un rapporto di coppia, esaminando i sensi di colpa reciproci e la presenza di un figlio che ha perso la vista, in parte “colpa” del padre.
Questo svela i molti nodi nascosti dietro la convivenza, confezionando un’analisi illuminante, resa ancor più efficace dalla brillante regia e dalla preparazione degli attori.
Inoltre, il film non nasconde la sua volontà di smontare alcuni luoghi comuni antifemministi, contribuendo a porre il focus su tematiche importanti all’interno della trama.
Daniel, infine, assume un ruolo straordinario nella vicenda processuale e umana, in quanto dotato di una spiccata sensibilità e da una precoce maturità. Pur essendo ipovedente, è colui che ci permette di vedere attraverso il suo filtro visivo e sentimentale, offrendoci una prospettiva unica sulla storia.
Sarà proprio il bambino, attraversato da un dilaniante conflitto interiore, a rivelare quanto il suo mondo sia stato plasmato dalla relazione conflittuale tra i suoi genitori. Il suo percorso emotivo risulta un elemento chiave nel mettere in luce le profonde complessità dell’amore, della colpa e della responsabilità all’interno del contesto familiare.
In questo modo, il personaggio di Daniel non solo arricchisce la trama, ma ci costringe ulteriormente a riflettere su questioni profonde riguardanti le relazioni familiari e la comprensione emotiva dell’altro/a.
Anatomia di una caduta (e di un amore)
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di Veronica Cirigliano
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2023-11-06 13:00:00 ,