Meno voli, meno carta e più efficienza energetica negli edifici. Sono i capisaldi della strategia con cui Zurich Insurance intende raggiungere l’obiettivo delle “emissioni nette zero” entro il 2050. Ma prima occorre passare dal traguardo intermedio e dimezzare i gas serra immessi in atmosfera entro il 2025. Come? La compagnia assicurativa svizzera – che ha sede centrale a Zurigo e dà lavoro a 55 mila persone in più di 200 Paesi – vuole cominciare nel 2022, riducendo del 70% rispetto ai livelli pre-pandemia l’inquinamento causato dai viaggi in aereo dei propri dipendenti.
Il gruppo, quindi, ha deciso di conservare l’abitudine imposta dal virus di preferire gli incontri in videoconferenza alle riunioni “in carne e ossa”. Ma non è l’unica misura che ha previsto per riuscire a tagliare le sue emissioni di CO2 di oltre 40 mila tonnellate l’anno.
La speranza è che anche le comunicazioni con i clienti – che rappresentano l’80% del consumo interno di carta – diventino completamente digitali entro il 2025. Per la stessa data, poi, tutte le automobili a benzina presenti nella flotta aziendale dovranno essere sostituite con veicoli elettrici o ibridi.
Intanto, proseguiranno alcune attività organizzate in modalità remota durante la quarantena: gli ingegneri che valutano i rischi affrontati dai clienti, ad esempio, continueranno a svolgere ispezioni tramite la tecnologia dello streaming video. Mentre i ristoranti aziendali dovranno aggiornare i loro menu, servendo prodotti di stagione e di provenienza locale, ma anche introdurre programmi per il recupero degli avanzi.
Zurich Insurance, del resto, è una delle otto società assicurative e riassicurative che nel luglio scorso hanno dato vita a un’alleanza per accelerare la transizione verso un’economia più sostenibile. Ecco perché ha pure lanciato sul mercato nuove proposte, come il primo fondo “carbon neutral” nel settore delle assicurazioni sulla vita, e ha ampliato le offerte in quello dell’energia pulita.
Sul fronte opposto – come sostiene il quotidiano Financial Times – il piano annunciato dal gruppo potrebbe deludere le aspettative di ripresa nutrite da compagnie aeree e alberghiere. Sono già diversi, d’altra parte, i colossi europei che hanno scelto di limitare gli spostamenti per affari: dal Lloyds Banking Group del Regno Unito alla banca olandese Abn Amro, fino a Deloitte e Nestlé. Si consideri che, secondo le stime di PwC, i viaggi aziendali possono generare fino al 75% dei ricavi su tratte internazionali.
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[email protected] (Redazione di Green and Blue) , 2021-09-13 04:55:00 ,
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