Hanno tutti dei precedenti specifici, a seconda dei casi, per lesioni, violenza privata, danneggiamento: reati commessi nel corso degli di militanza in CasaPound. Ecco chi sono i quattro esponenti delle tartarughe frecciate riconosciuti dalla polizia di Torino come gli autori del pestaggio al giornalista della Stampa Andrea Joly, 28 anni.
I primi due identificati sono torinesi. Rispondono ai nomi di Euclide Rigato, 45 anni, Maurizio Galiano, 53 anni, meglio conosciuto col soprannome di “Maurizione”.
A chiudere il quartetto dei mazzieri di CasaPound si aggiungono Igor Bosonin, 46 anni, militante in Cpi e tesserato leghista a Ivrea e Marco Berra, 35 anni, di Cuneo. Sono tutti dei volti noti di CasaPound in Piemonte.
Gli agenti della Digos, diretti da Carlo Ambra, li hanno identificati attraverso tre video, il primo ripreso da una telecamera pubblica, gli altri due registrati con i cellulari dai residenti in via Cellini. Martedì mattina gli investigatori, coordinati dal procuratore Paolo Scafi, hanno eseguito le perquisizioni domiciliari sequestrando i vestiti che indossavano sabato sera. Nessun cimelio neofascista in casa, come non è stato trovato nulla di rilevante all’Asso di bastoni.
Al netto delle identità, che figure sono i picchiatori di Joly.
Rigato, 45 anni, di Beinasco si guadagna da vivere facendo il tassista. Già consigliere comunale nello scorso mandato di Varisella, 825 abitanti della città metropolitana di Torino, si spende nei comitati antispaccio collegati a CasaPound e animati da Matteo Rossino, ex attivista delle tartarughe frecciate oggi tesserato in quota Lega: era presente alla festa ma non ha partecipato all’aggressione. Rigato, secondo l’accusa, invece è stato parte del quartetto che minacciato, spintonato e picchiato Joly. Non è proprio un fulmine della politica, alle amministrative del 2016 aveva incassato appena 14 preferenze. Meno di un amministratore di condominio.Galiano, invece, fisico possente ma non atletico, lavora come tecnico ferroviere. Nella sua galleria Facebook sfoggia una foto con il ghigno e la mannaia in pugno.
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Un’altra istantanea scattata sabato sera lo ritrae al bancone dell’Asso abbracciato a Igor Bosonin, l’uomo che secondo gli investigatori assesta un calcio a Jolie quando è a terra. Bosonin oggi è portavoce del Comitato 10 febbraio a Ivrea, “un’associazione di promozione sociale con lo scopo di difendere e diffondere la cultura italiana delle terre giuliane e dalmate”. Nel 2018 si era candidato a sindaco nelle liste di Casapound, mentre alle ultime amministrative si è candidato come capolista della Lega.
Bosonin solo il 4 aprile scorso aveva incassato l’apprezzamento pubblico del parmentare Giglio Vigna: “È una persona impegnata nel sociale, con esperienza amministrativa, padre di famiglia, gran lavoratore e un militante di cui la Lega di Ivrea è orgogliosa”. Un sigillo politico. Bosonin oltre a essere un militante politico è anche batterista della band d’area i “Ribelli d’Indastria”: con Marca Racca, capo di Cpi a Torino e voce della band torinese, il 29 maggio scorso aveva registrato “+39’”, la canzone dedicata alla tragedia dell’Heysel del 29 maggio 1985. Rigato, Galiano e Bosonin, difesi dall’avvocato Luigi Vatta, sono accusati insieme a Berra (assistito da Giulio Magliano) di violenza privata e lesioni aggravate dai futili motivi e dal fatto di aver agito in molti contro uno.
Berra oltre al primato di aver picchiato Joly, può vantare un altro record precedente: aveva ottenuto una sola preferenza (la sua?) alle amministrative del 2016 con la lista di CasaPound a Cuneo.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2024-07-23 12:36:47 ,torino.repubblica.it