Un operaio è deceduto dopo essere caduto in una vasca mentre erano in corso le operazioni di produzione di conserve in un’azienda di Andria (Barletta-Andria-Trani). L’incidente è avvenuto ieri sera. Nunzio Cognetti, questo il nome della vittima, aveva trent’anni e l’incidente è avvenuto nell’azienda Agrinatura, in contrada Sant’Agostino. Ma nella stessa giornata c’è da registrare in Italia un’altra vittima sul lavoro, l’incidente è avvenuto a Lavarone, in Trentino. Si tratta di un operaio 61enne, straniero, deceduto a causa dei gravi traumi riportati dopo essersi caduto dal ponteggio su cui stava lavorando in un cantiere edile.
Torniamo alla tragedia avvenuta ad Andria. Cognetti, secondo una prima ricostruzione è stato prima soccorso dai colleghi dopo la caduta nella vasca e subito dopo dal personale del 118 ma per lui non c’è stato nulla da fare. L’incidente sul lavoro di Andria segue la tragedia di Cosenza dove quattro addetti erano decessi per le esalazioni del mosto: tre di loro nel tentativo di salvare il primo che si era sentito male.
Un fascicolo d’inchiesta a carico di ignoti è stato aperto dalla Procura di Trani in relazione alla morte di Cognetti. L’ipotesi di reato è omicidio colposo con la violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. Secondo le prime ricostruzioni, l’operaio stava lavorando alla produzione di conserve, pesto in particolare, e portava del basilico quando è caduto nella vasca.
Sarà l’inchiesta coordinata dalla Procura a far luce sulle cause dell’incidente. Gli accertamenti dello Spesal diretto da Raffaele Bellino puntano a verificare la conformità del macchinario utilizzato dall’uomo e la formazione del personale. Stando alle prime verifiche, Cognetti sarebbe stato regolarmente assunto dall’azienda.
A dare l’allarme sono stati gli altri operai presenti in azienda, che avrebbero provato a rianimare il 30enne anche praticando il massaggio cardiaco. Con il personale del 118 e gli agenti della polizia di Stato, sono intervenuti il funzionario dello Spesal dell’Asl Bt, Maria Giovanna Miccoli e i tecnici della prevenzione Vincenzo Ciniero e Matteo Uccelli. Nonostante il massaggio cardiaco prolungato, gli operatori sanitari non hanno potuto che constatare il decesso dell’uomo. Disposta l’autopsia.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2021-10-08 17:22:54 ,bari.repubblica.it