Chi è Wolfe Herd
Nel 2014, a 24 anni, Wolfe Herd aveva lanciato l’app di incontri Bumble con l’idea che le donne che iniziano le conversazioni con i potenziali clienti potessero eliminare i messaggi indesiderati e avere il controllo della propria vita sentimentale.
Bumble Inc. comprende una serie di app per incontri e relazioni, tra cui Bumble, Bumble for Friends, Badoo, Fruitz (appositamente studiata per la generazione Z) e Official, un’app acquisita di recente che mira ad aiutare le coppie a rafforzare le loro relazioni. Wolfe Herd ha dichiarato che lei e il consiglio di amministrazione stavano pensando a un piano di successione in modo informale da anni e che una ricerca formale non aveva ancora individuato il candidato giusto. Poi si è imbattuta in un’intervista della CNBC di maggio con Jones di Slack. Ha chiesto a un contatto comune di presentarla. Il consiglio di amministrazione l’ha quindi coinvolta nel processo di ricerca dei dirigenti.
Il nuovo Ceo
Jones, 44 anni, è una veterana del settore tecnologico che ha lavorato per Microsoft per oltre dieci anni. In seguito è diventata dirigente di Salesforce, che ha acquisito Slack nel 2020. All’inizio di quest’anno è succeduta a un altro inventore-CEO, Stewart Butterfield di Slack, nella posizione di vertice dell’azienda di comunicazione sul posto di lavoro. Jones ha dichiarato che la sua sede sarà a Cambridge, in Massachusetts. Mentre il quartier generale di Bumble si trova ad Austin, in Texas.
Originaria del Brasile, Jones si è detta entusiasta di come l’intelligenza artificiale possa essere utilizzata per rafforzare la missione di Bumble, che consiste nel facilitare le connessioni positive. “Vogliamo davvero puntare sull’intelligenza artificiale”, ha dichiarato. “L’intelligenza artificiale e l’intelligenza generativa possono svolgere un ruolo molto importante nell’accelerare la ricerca della persona giusta, degli amici giusti e della comunità giusta. Pensiamo di poter fare di più”.
Sotto la guida di Wolfe Herd, Bumble si è distinta per l’aggiunta di funzioni e politiche orientate alle utenti femminili, tra cui il divieto di body shaming e il rilevamento e l’offuscamento di foto oscene non richieste nei messaggi privati. Si è anche fatta promotrice di una legislazione che vieta l’invio di tali foto.