Appalti pilotati dal clan in comune casertano, tutti assolti – Campania

Appalti pilotati dal clan in comune casertano, tutti assolti – Campania

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A processo fratello boss Zagaria e un ex consigliere regionale


(ANSA) – CASERTA, 20 GEN – Si è concluso con l’assoluzione di
tutti gli imputati, al tribunale di Santa Maria Capua Vetere, il
processo per le infiltrazioni camorristiche al comune di San
Felice a Cancello (Caserta), che aveva portato nel maggio 2018
allo scioglimento dell’ente per condizionamento della
criminalità, in particolare da parte del clan Zagaria.
   
Il collegio ha assolto l’ex sindaco di San Felice a Cancello,
nonché ex consigliere regionale Pasquale De Lucia, finito al
centro di numerose indagini e già condannato con sentenza
definitiva a sette anni per corruzione nel maggio 2021 sempre in
relazione alla gestione del comune di cui De Lucia è stato
sindaco per due mandati. Assolti anche Antonio Zagaria, fratello
del capo del clan dei Casalesi Michele Zagaria, Rita Di Giunta,
storica collaboratrice di De Lucia, e altre quattro persone, in
particolare l’imprenditore Oreste Fabio Luongo, coinvolto anche
in altre indagini sul clan dei Casalesi, l’ex consigliere
comunale di San Felice a Cancello Clemente Biondillo, Francesco
Di Giunta e Giuseppe Alfonso Di Giunta, fratello e papà di Rita
Di Giunta.
   
Accusa principale per tutti era quella di aver pilotato gli
appalti del comune casertano facendoli aggiudicare alle aziende
del clan Zagaria; “registi” dell’operazione sarebbero stati
dietro il pagamento di tangenti proprio De Lucia e Di Giunta,
per i quali infatti la Dda di Napoli aveva invocato 14 anni di
carcere (sei quelli richiesti per Antonio Zagaria), ma i giudici
non hanno condiviso l’ipotesi accusatoria, così come non hanno
dato peso alle accuse del collaboratore di giustizia, sentito
nel processo, Nicola Schiavone, figlio primogenito del capoclan
dei Casalesi Francesco “Sandokan” Schiavone; Schiavone jr aveva
raccontato come nel Comune di San Felice a Cancello vi fosse in
passato un tecnico che aveva il compito di raccogliere le
tangenti dai vari imprenditori e di distribuirli al clan. De
Lucia ha sempre rispedito al mittente le accuse. (ANSA).
   

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