Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente del Consiglio Mario Draghi, nella seduta dedicata all’approvazione del decreto Ucraina, ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza, fino al 31 dicembre 2022, in relazione all`esigenza di assicurare soccorso e assistenza alla cittadinanza Ucraina sul territorio nazionale in conseguenza della grave crisi internazionale in atto. Al fine di organizzare ed attuare gli interventi più urgenti sono stati stanziati 10 milioni di euro, a carico del Fondo per le emergenze nazionali. Lo riferisce la nota ufficiale di palazzo Chigi sulla riunione del Governo.
Via libera preventivo alla riattivazione delle centrali a carbone e olio combustibile in caso di problemi nelle forniture di gas e massimizzazione delle importazioni di metano. Sono alcune delle misure contenute nel decreto con le nuove misure sulla crisi ucraina approvato dal Consiglio dei ministri.
Il decreto, spiega Palazzo Chigi, autorizza, “anche a scopo preventivo, di anticipare l`adozione di misure per l`aumento dell`offerta e/o riduzione della domanda di gas previste in casi di emergenza”. Una eventualità, precisa il governo, “che al momento non corrisponde a quella in cui si trova il nostro Paese”.
La norma rende poi “immediatamente attuabile, se fosse necessario, la riduzione del consumo di gas delle centrali elettriche oggi attive, attraverso la massimizzazione della produzione da altre fonti” che in Italia sono essenzialmente carbone e olio combustibile e “fermo restando il contributo delle energie rinnovabili”.
Il dl prevede anche la possibilità di ridurre il consumo di gas nel settore termoelettrico “che rappresenta una delle principali componenti della domanda media giornaliera di gas”. Per rendere concretamente operative le misure, precisa ancora Palazzo Chigi, “si affida una serie di compiti a Terna S.p.A., in qualità di gestore della rete di trasmissione nazionale”.
Nel decreto Ucraina approvato all’unanimità dal Consiglio dei ministri sono contenute le prime misure per l`eventualità che una parte del flusso dei profughi si indirizzi presso il nostro Paese: in Italia vi è una cospicua presenza di cittadini ucraini, circa 250.000 persone. Lo sottolinea la nota ufficiale di palazzo Chigi.
Il provvedimento – spiega il comunicato – prevede, pertanto, il rafforzamento della rete di accoglienza degli stranieri. Inoltre, si dispone che i cittadini ucraini vengano ospitati nei CAS anche indipendentemente dal fatto che abbiano presentato domanda di protezione internazionale.
Più nel dettaglio, le fonti governative spiegano che il provvedimento stabilisce: un incremento di 13.000 posti dei centri straordinari che potranno essere attivati dai Prefetti (CAS); un potenziamento di ulteriori 3.000 posti del sistema di accoglienza e integrazione (SAI); che i cittadini ucraini vengano ospitati nei CAS anche indipendentemente dal fatto che abbiano presentato domanda di protezione internazionale; che le disponibilità dei CAS e della rete SAI, già incrementate dopo la crisi afgana, vengano dedicate anche alle esigenze di sistemazione e accoglienza dei profughi ucraini.
Source link
di Redazione
telecaprinews.it
2022-02-28 16:32:39 ,