di Paolo Armelli
Dopo la visione dei primi quattro episodi della serie Netflix disponibili (gli altri saranno rilasciati dal 13 e dal 20 novembre) non è chiaro se questi due obiettivi vengano raggiunti a pieno. Di sicuro Arcane si pone una sfida piuttosto complessa: raccontare il passato di Runeterra, portandoci agli albori delle ricerche sull’Hextech, una tecnologia avveniristica che, sfruttando il potere arcano di alcuni cristalli altamente instabili, riesce a compiere imprese grandiose attingendo da un’incommensurabile fonte di energia. È proprio in questo frangente che incontriamo alcune regioni e alcuni personaggi che per i giocatori di League of Legends sono dei must assoluti, ma che qui vediamo ancora alle prime armi: nei bassifondi malfamati di Zaun, dove inizia a circolare una droga dagli effetti sconvolgenti, le sorelle Vi e Powder, rispettivamente dai capelli rosa e azzurri, devono conciliare le loro differenze mentre cercano di portare a termine alcuni furti mirati, uno dei quali avrà conseguenze nefaste per il loro equilibrio familiare; sulla superficie, nella brulicante e privilegiata città di Piltover, il brillante inventore Jayce deve convincere le autorità che le sue ricerche magiche sono legittime, senza mettere in pericolo l’amica Caitlyn.
Un salto temporale trasporterà questi personaggi in là del tempo, avvicinandoli ulteriormente alla forma più conosciuta agli utenti del gioco online. In particolare uno di loro subirà una trasformazione radicale e sconvolgente, dando spessore a quello che è uno dei tratti caratteristici di questa serie: il delirio psicotico e psichedelico. Arcane è una serie grottesca e violenta, in cui si gioca continuamente col contrasto fra la luce e il buio, i disegni quasi acquerellati, suadenti e le azioni concitate, disordinate, la limpidezza di rapporti umani purissimi e la follia di degenerazioni improvvise, incontrollabili. Intento a recuperare tutte le informazioni da una parte e a gestire tutte queste opposizioni, lo spettatore si trova forse talvolta disorientato e sopraffatto. Ci sono anche dei momenti di poesia molto suggestiva, però, e molto spesso ci si ritroverà a osservare scenari stupendamente rappresentati, con una notevole attenzione al dettaglio e alla sfumatura.
Essendo creatura derivata da un universo sconfinato come League of Legends, Arcane ha probabilmente bisogno di molto respiro per conquistare del tutto chi la guarda. Di sicuro ambientarsi nell’intreccio di storie, incassare familiarità coi numerosi personaggi e comprendere i meccanismi oppositivi delle varie situazioni aiuta a godersi ancora di più uno spettacolo che è primariamente visuale ed emotivo. Discorso diverso per i giocatori della prima ora, ovviamente: loro scopriranno dettagli finora taciuti, nascosti o magari appena accennati della loro saga preferita e, di conseguenza, potrebbero essere critici ancora più severi di quella che è comunque destinata a essere solo la prima di tante declinazioni di questo mondo.
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2021-11-07 06:00:00