Armageddon Time è un film che (r)esiste grazie ai suoi attori

Armageddon Time è un film che (r)esiste grazie ai suoi attori

Armageddon Time è un film che (r)esiste grazie ai suoi attori


Una volta tanto però si può dire che grazie al cielo ci sono gli attori. Il contesto è trattato con grande sbrigatività e poca voglia di attirare (si pensi a che lavoro intrigante faceva Roma di Cuaron o che affetto c’era nella ricostruzione di Sorrentino) ma i personaggi sono affettati con vera partecipazione emotiva. Su tutti regna il nonno dalle idee antiquate e la passione inarrestabile per il nipote interpretato da Anthony Hopkins. Un uomo d’altri tempi a cui Hopkins riesce a dare due tensioni contrastanti, una tenerezza virile e senile contagiosa ma anche una durezza evidente, quella dei maschi nati e cresciuti durante la seconda mondiale. Tutto contaminato da una continua fatica che viene superata per poter passare ancora qualche momento con il nipote.

Un gradino sotto a Hopkins c’è la mamma di Anne Hathaway, forse una delle più grandi attrici della sua generazione, dotata di un temperamento sentimentale e drammatico oggi senza pari. Il suo personaggio sulla sceneggiatura è una donna forte, un classico che lei rende una persona con delle difficoltà emotive tutte sue. Solo recitando quella durezza e al tempo stesso quel bisogno di sentimenti riesce a raccontare una parte nascosta del personaggio che non sta nella scrittura e che lo stesso noi intuiamo. Un passato fatto delle stesse difficoltà che sperimenta suo figlio e che vediamo nel film, insoddisfazioni, compromessi e rinunce fino ad arrivare alla vita che conduce ora.

Anne Joyce/Focus Features

Anche per questa ragione questo film che non sempre brilla per riuscita ed efficacia, il suo meglio lo dà nelle scene collettive, quando tutti i personaggi sono insieme, a tavola, quando litigano, quando si vogliono bene e il film li segue contemporaneamente. Dagli scherzi del piccolo Paul, agli ammiccamenti del nonno, fino alla pomposità del padre e alla disillusione cinica della madre, si respira la vera aria di un ricordo familiare, l’idealizzazione di una fase della propria vita personale trasformata in film.

Non giova ad Armageddon Time il fatto di essere l’ennesimo film a raccontare gli anni ‘80, cercando di trovare ancora una volta in quel momento storico il segreto dell’interpretazione del presente. In particolare qui ci saranno riferimenti molto chiari a Donald Trump, al mondo dell’economia e alla maniera in cui gli anni ‘80 americani hanno fondato una certa idea di capitalismo, che è anche una certa visione di mondo, all’origine di molto di quello che oggi discutiamo, di cui ci lamentiamo e che ci condanna.



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di Gabriele Niola www.wired.it 2023-03-23 15:30:00 ,

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