“Senza armi a lungo raggio è difficile non solo condurre una missione offensiva, ma anche difensiva”. Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ieri nel corso di una conferenza stampa congiunta a Praga con il primo ministro ceco, Petr Fiala. “Stiamo parlando (della fornitura di, ndr) sistemi a lungo raggio con gli Stati Uniti, dipende solo da loro oggi”, ha detto ancora, aggiungendo che l’Ucraina è in trattative anche con altri suoi alleati occidentali.
Il presidente ucraino incontrerà quindi oggi ad Ankara il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan, rende noto il quotidiano filo governativo turco Sabah. In discussione, l’estensione dell’accordo sulle esportazioni di grano. E’ oggi la vigilia del 500esimo giorno dall’inizio della guerra e a meno di una settimana dal vertice di Vilnius della Nato. “Abbiamo bisogno di onestà nelle nostre relazioni con la Nato. E’ arrivato il momento di dimostrare il coraggio e la forza di questa alleanza”, ha affermato Zelensky ieri a Praga.
E un incontro tra Vladimir Putin ed Erdogan potrebbe intanto tenersi a stretto giro dopo il faccia a faccia previsto oggi tra il presidente turco ed il suo omologo ucraino. Lo riferisce l’emittente turca ‘A Haber’. La notizia non è stata smentita dal portavoce del Cremlino. “Per quanto riguarda i prossimi contatti tra Putin ed Erdogan, non li escludiamo in futuro”, ha dichiarato ai giornalisti Dmitry Peskov. “Non appena sarà stabilita la data dei contatti, vi informeremo”, ha aggiunto.
La Russia segue intanto “molto da vicino” l’esito del colloquio previsto oggi ad Ankara tra il presidente turco e Zelensky, ha detto ancora Peskov.
“Certo, seguiremo molto da vicino i risultati dei negoziati. Manteniamo rapporti di partenariato costruttivi con Ankara, apprezziamo questi rapporti e sentiamo reciprocità da parte turca. Pertanto, ovviamente, siamo interessati a sapere cosa sarà discusso tra Erdogan e Zelensky. E’ importante”, ha detto Peskov ai giornalisti.
PODOLYAK: “IN GUERRA CONTA NUMERO ARMI, ANCHE BOMBE A GRAPPOLO”
Il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak torna intanto a chiedere aiuti militari agli alleati, sottolineando su Twitter che “in guerra il numero di armi conta”. E servono anche “munizioni a grappolo”, aggiunge in riferimento a questo tipo di bombe che gli Stati Uniti stanno valutando di fornire a Kiev. Vietate da 120 paesi, le bombe a grappolo sarebbero già state usate dai russi in Ucraina.
“Nella grande guerra sanguinosa in corso da 16 mesi che predeterminerà il futuro del mondo, se sarà senza legge (russo) o se dopo tutto esisterà il diritto internazionale, il numero di armi conta. Quindi, armi, più armi e ancora più armi, comprese munizioni a grappolo”, twitta Podolyak, invitando ad evitare discussioni sui “piani e le preoccupazioni russe”.
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2023-07-07 10:05:00 ,