“Sull’invio di armamenti l’Italia ha già dato“. A dirlo è il presidente del M5s Giuseppe Conte, a margine di un convegno a Palazzo Giustiniani. Tra due giorni il presidente del Consiglio Mario Draghi porterà in Parlamento l’informativa sugli ulteriori sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina, dopo la quale seguirà il dibattito tra le forze politiche. Per Conte “questa è una nuova fase in cui l’Italia deve essere protagonista per spingere un negoziato”. L’Italia, dice l’ex premier, “non deve più fornire armamenti, ci sono state già tre forniture, e adesso occorre che l’Italia spinga, in prima linea non da sola ma con gli altri Paesi europei, per una soluzione negoziale a questa guerra. Se non diamo una sterzata, non imprimiamo noi una svolta rischiamo di avere un conflitto che non so quanto durerà. Noi questo non possiamo permettercelo”.
Sul tema, con parole diverse, è intervenuto anche il segretario federale della Lega Matteo Salvini: “Le armi rinviano la pace e creano morte oltreconfine e disoccupazione in Italia. C’è il rischio di avere un autunno e un inverno di tensione sociale, licenziamenti e chiusure di massa, quindi prima finisce la guerra e meglio è”. Sul posizionamento dell’Italia in queste settimane in mattinata ha parlato il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè (Forza Italia): “L’azione del governo è uniformata al dettato del parlamento. Stiamo percorrendo la via diplomatica per trovare la pace che per tutti rappresenta la strada maestra, accompagnando un intervento per assicurare aiuti umanitari e armi all’Ucraina che è stata invasa dalla Russia”. “Laddove non si riesce ad anestetizzare i conflitti con la politica si va verso dolori inimmaginabili – ha aggiunto Mulè – Ripartiamo da una nuova Helsinki, quella del 2022, per un ordine europeo che riconosca le ragioni e le preoccupazioni delle parti in causa”.
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Pd, Letta: “Cambiare la legge Severino ma non coi referendum sulla giustizia. Creano più problemi di quanti ne risolvono”
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di F. Q.
www.ilfattoquotidiano.it
2022-05-17 11:31:25 ,