Aldo Spinelli entra ed esce da solo dall’aula dove dovrebbe tenersi il suo interrogatorio a palazzo di giustizia. Ma i suoi legali non si vedono.
Così l’imprenditore del porto e vulcanico ex presidente di Genoa e Livorno, al centro della maxi inchiesta che ha spedito agli arresti pure il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, sconsolato dice a proposito dei suoi avvocati: “Non ci sono, mi han lasciato solo, quindi verrò lunedì, cosa vuole che le dica”,
Spinelli, in questo momento surreale, prima di prendere l’ascensore scortato dalle forze dell’ordine e tornare ai domiciliari nella sua villa, a chi gli ha chiesto se avesse esagerato con i finanziamenti, ha risposto: “Male non fare, paura non avere”.
A quanto si appreso, l’interrogatorio è saltato perché i legali Andrea Vernazza e Paolo Gatto non hanno ricevuto la convocazione tramite Pec dalla cancelleria del giudice per le indagini preliminari.
Problemi di notifica, dunque, ma ignoti allo stesso Spinelli e alle forze dell’ordine che l’hanno regolarmente accompagnato in tribunale. L’atto dunque, come affermato dallo stesso imprenditore, è stato aggiornato a lunedì.
Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza ha sequestro oltre 200mila euro a Spinelli: in particolare, nella cassaforte della casa del re del porto di Genova sono stati trovati 215mila e 900 euro in euro, 20mila e 820 in dollari, 5mila e 115 in sterline.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2024-05-11 20:11:54 ,genova.repubblica.it