Sabato 28 ottobre si verificherà un’eclissi di Luna parziale che sarà visibile anche dall’Italia. E per chi non avesse modo di scrutare il cielo direttamente, il Virtual Telescope Project organizzerà uno streaming a cui sarà possibile accedere gratuitamente, a partire dalle ore 20, attraverso il sito web del progetto. Le immagini dell’eclissi verranno condivise in diretta sia da Roma che da Manciano (Grosseto), dove è installata la postazione osservativa robotica. Ecco tutti i dettagli sull’evento.
Quando si verifica un’eclissi di Luna
Innanzitutto, per avere un’eclissi lunare è necessario che la Luna sia piena. Ma non solo: Sole, Luna e Terra devono essere perfettamente allineati, in modo che l’ombra della Terra sia proiettata sul nostro satellite. Dato che l’orbita lunare giace su un piano inclinato di circa 5 gradi rispetto a quello dell’orbita terrestre (sul quale viene proiettato anche il cono di ombra della Terra), il corretto allineamento, e quindi l’eclissi, si verifica quando la Luna in fase piena si trova più o meno in prossimità di uno dei due punti di intersezione (o nodi) fra i due piani, quello dell’orbita terrestre e quello dell’orbita lunare. A seconda poi del punto esatto (rispetto ai nodi) nel quale la Luna viene a trovarsi quando è piena si tratterà di eclissi parziale, totale o di sola penombra. Per la prossima eclissi totale visibile dall’Italia sarà necessario attendere il 7 settembre 2025.
L’evento di sabato
L’eclissi di sabato 28 ottobre inizierà attorno alle ore 20, momento in cui la Luna si immergerà nella penombra terrestre. Alle 21:30 circa avrà invece inizio la vera e propria eclissi parziale, che dovrebbe culminare attorno alle 22:14, con la Luna che uscirà dal cono di ombra per entrare nuovamente nella “fase” di penombra. La conclusione del fenomeno, cioè il momento in cui la Luna uscirà anche dalla penombra, è prevista per le ore 00:30 circa. “Al culmine dell’eclissi, che meteo permettendo sarà perfettamente visibile dall’Italia, dovrebbe essere possibile scorgere la parte in ombra della Luna assumere il tipico colore rosso”, spiega Gianluca Masi, astrofisico e responsabile scientifico del Virtual Telescope Project, che ha fondato nel 2006 ed è attivo sia nel campo della ricerca che della comunicazione scientifica. “Esso è dovuto all’unica componente cromatica della luce solare che, filtrando attraverso la nostra atmosfera, raggiunge quella parte del satellite, temporaneamente nell’ombra terrestre”.
Occhio anche a Giove
Masi sottolinea che il fenomeno sarà visibile anche a occhio nudo, anche se un binocolo o un telescopio potrebbero naturalmente rivelarsi utili per distinguere meglio le varie fasi. “A rendere la scena dell’evento più ricercata – conclude-, nella stessa zona del cielo ci sarà Giove, il luminosissimo colosso planetario, a circa sei gradi dalla Luna”.
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di Sara Carmignani www.wired.it 2023-10-26 13:26:15 ,