Artemis 1 è partita: destinazione Luna

Artemis 1 è partita: destinazione Luna

Artemis 1 è partita: destinazione Luna


Dotato di sottosistemi avanzati e miniaturizzati dentro i suoi 14 chilogrammi di massa complessiva, grazie a un software basato sull’intelligenza artificiale Argomoon dovrà riconoscere gli oggetti nel suo campo visivo, effettuerà in maniera autonoma manovre orbitali e di assetto, per mantenersi alla distanza corretta e catturare immagini, che, criptate, invierà a terra appena possibile. “In quel momento saremo a circa 40mila chilometri dalla Terra – continua Avino – e una volta individuata la posizione dell’Icps, ArgoMoon dovrà avvicinarsi per iniziare a riprenderlo. Sarà un’operazione complessa, visto che di solito la messa in funzione di un satellite – il commissioning – può sfruttare diversi giorni per la verifica di ogni sistema di bordo. Per iniziare a lavorare, invece, ArgoMoon avrà pochi minuti, in cui dovrà attivare i suoi pannelli solari, capire dov’è e stabilizzarsi attraverso uno star-tracker, quindi intercettare l’Icps e andarlo a riprendere da una distanza di sicurezza di 500 metri. È una cosa senza precedenti”.  ArgoMoon sarà il primo oggetto realizzato in Italia a volare verso la Luna: “un piccolo gioiello tecnologico” l’ha definito Giorgio Saccoccia, il presidente dell’Asi.

Con il cubesat di Argotec saranno rilasciati altri quattro satelliti, mentre gli ultimi cinque si separeranno uno alla volta, a intervalli regolari per cinque ore in tutto. Non è un caso la Nasa ne abbia messi in evidenza due, Lunar Icecube e Lunar Polar Hydrogen Mapper (o Luna HMap), che studieranno i depositi di acqua sulla superficie e nell’esosfera lunare. Come già scritto qui, è l’indice di come Artemis non solo contempli la partecipazione di università e piccole aziende, ma anche nuovi orizzonti di sostenibilità economica e sfruttamento delle risorse extraterrestri. Quella che in molti cominciano a indicare come “lunar economy”.

Altri saranno infatti i cubesat dedicati a esperimenti sulla Luna: LunIR, di Lockheed Martin (azienda cui si deve anche la realizzazione della Orion), misurerà l’emissione termica e la luce solare riflessa dalla superficie selenica, mentre Omotenashi, dell’agenzia spaziale giapponese, contiene il più piccolo lander della storia, destinato a studiare l’ambiente del nostro satellite naturale. Alla caratterizzazione di 2020GE, un near Earth asteroid con un diametro di 18 metri, si dedicherà Nea Scout, del Marshall Space Flight Center di Huntsville, in Alabama, trainato da una vela solare. Come ArgoMoon, Team Miles (Tampa) è invece un dimostratore tecnologico e testerà dei mini propulsori al plasma. Indagheranno le radiazioni BioSentinel (del californiano Ames Research Center), che sfruttando un lievito unicellulare misurerà gli effetti di una lunga esposizione alle deep-space radiation, EQUULEUS(University of Tokyo), deputato allo studio della plasmasfera terrestre, e CuSp (del Southwest Research Institute di San Antonio), che raccoglierà informazioni sul vento solare e sul campo magnetico, e verrà rilasciato per ultimo, otto ore e tre minuti dopo il lift-off.

L’arrivo in orbita lunare e il ritorno

Il viaggio verso la Luna di Orion durerà circa cinque giorni, durante i quali saranno monitorati tutti i sistemi della capsula e dello European Service Module. Il 21 novembre, Artemis 1 passerà a 100 chilometri dalla superficie selenica e a quel punto il modulo di servizio accenderà i propulsori per inserire il sistema nella sua orbita finale, che, se tutto filerà liscio, permetterà alla Orion di entrare in un’orbita stabile. Si tratterà di una delle cosiddette “Dro”, o Distant Retrograde Orbits. Come suggerisce l’acronimo, quella di Orion sarà un’orbita “distante”, cioè che si allontana parecchio dal nostro satellite naturale: il profilo di missione, cioè “l’itinerario orbitale”, prevede che nel punto più lontano, Orion e il modulo di servizio arrivino a più di 70mila chilometri dalla superficie lunare. L’orbita sarà anche “retrograda”, il che significa che Orion galleggerà attorno al nostro satellite in senso opposto rispetto a come la Luna fa attorno alla Terra.



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di Emilio Cozzi www.wired.it 2022-11-16 07:01:51 ,

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