Nasce a Torino il più grande hub territoriale specializzato nella produzione artigianale realizzata con materiali sostenibili, un progetto che è anche un modulo esportabile e applicabile altrove. Protagonista Izmade, un’impresa sociale torinese che ha vinto il premio speciale Impacton nell’edizione 2020 di “Welfare, che impresa!” , un programma di capacity building per progetti di welfare ad alto potenziale di impatto sociale, economico e ambientale, promosso da un pool di imprese, fondazioni e università.
L’impresa è stata selezionata tra i 12 progetti finalisti, la cui missione era “intercettare formule di impatto e trasformarle in toolkit digitali per renderle accessibili e adattabili a chiunque desideri replicarli nel proprio contesto territoriale”.
Izmade sono quattro giovani architetti e designer che guidano un team di professionisti per la progettazione e produzione di arredi e allestimenti di design attraverso l’utilizzo creativo ed ecosostenibile di materiale di recupero, scarti di lavorazione industriale, materiali innovativi e riciclabili, allo scopo di diffondere e promuovere l’utilizzo delle risorse naturali e del materiale di riciclo nella vita quotidiana. Ma è anche, nelle parole dei suoi ideatori : “uno studio e un laboratorio dove progettare e prototipare con l’obiettivo di far crescere l’hub torinese e fare formazione sull’artigianato eco-sostenibile coinvolgendo la comunità locale e il territorio, condividendo attezzature e competenze, aprendo i propri spazi e organizzando corsi per appassionati ed eventi sulla sostenibilità ambientale. “.
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Il percorso di Impacton ha coinvolto Izmade attraverso tre workshop mirati, permettendo così di sintetizzare il progetto in un toolkit digitale che ne riassume tutti gli elementi fondanti e permette di replicarne la formula. Amplificandone l’impatto egenerando connessioni e reti tra giovani imprenditori sociali, studenti e attivisti, enti del terzo settore, e attori pubblici-privati.
Il toolkit – spiegano – funziona come una ricetta di cucina: si parte dall’identificare gli “ingredienti”, le risorse chiave necessarie per avviare la replica del progetto, fino ad arrivare alla descrizione di dettaglio dei passi necessari per implementarlo. L’iniziativa più recente di Izmade è la startup Plastiz, che lavorerà in modo verticale sul tema della plastica, uno dei punti chiave per la salvaguardia dell’ecosistema.
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Il concorso “Welfare, che impresa!” continua e ha riaperto le porte lo scorso 16 marzo per la sua quinta edizione che intende premiare e supportare i migliori progetti di welfare di comunità promossi da enti in grado di produrre benefici in termini di sviluppo locale, in settori quali: cultura, valorizzazione del patrimonio e del paesaggio, sostenibilità ambientale e circular economy, smart cities e mobilità, energia, welfare territoriale, servizi di cura e welfare aziendale, agricoltura sociale e rigenerazione e restituzione alla fruizione collettiva di beni pubblici inutilizzati o di beni confiscati alla criminalità organizzata.
Per i selezionati ci sono in palio finanziamenti a fondo perduto e agevolati, sessioni di mentorship personalizzate erogate dai promotori, la possibilità di avviare una campagna di crowdfunding su una piattaforma dedicata e, per il vincitore, la possibilità di partecipare all’Open Camp 2021, che si terrà a luglio a Venezia.