di Paolo Armelli
Astroworld: è questa la parola chiave al centro dell’attenzione negli Stati Uniti nell’ultima settimana, in una vicenda tragica che fonde musica live, sicurezza nei concerti e anche un certo tipo di carrozzone di celebrità social che rende per certi versi questi fatti ancora più grotteschi. Fino a qualche giorno fa Astroworld era infatti semplicemente il nome di un festival organizzato a partire dal 2018 dal rapper americano Travis Scott, che così l’aveva chiamato in omonimia con un suo album dello stesso anno. Il grande evento musicale, la cui edizione 2020 era stata cancellata per via del covid, si tiene a Houston, città natale del cantante, accanto a quello che era un tempo il luna park Six Flags AstroWorld.
L’edizione 2021 doveva svolgersi fra il 5 e il 6 novembre di quest’anno, ma proprio durante la prima di queste due giornate è scoppiata la tragedia. Nel concerto di venerdì scorso, infatti, una folla di circa 50mila persone si è scatenata in una calca che le autorità hanno definito come “mass casualty event”, un incidente di massa: otto persone fra i 14 e i 27 anni sono morte, altre 25 sono state portate in ospedale in condizioni critiche, di cui una decretata clinicamente morta, mentre oltre 300 persone sono state curate direttamente nell’ospedale da campo del festival. Tra i decessi e i feriti moltissimi ragazzi giovani, tantissimi studenti delle superiori, una deli morti che ha perso la vita era una ragazzo che stava tentando di proteggere la sua fidanzata.
I sopravvissuti parlano di una situazione apocalittica, in cui una massa informe spingeva e urtava senza controllo, con persone accalcate una sulle altre spesso senza possibilità di respirare. Il concerto era d’altronde molto atteso visto che Scotto tornava nella natia Houston dopo due anni, appunto. Già nel suo ultimo concerto del 2019, però, tre persone erano rimaste ferite in seguito a calpestamenti e per questo le autorità avevano attenzionato l’evento di quest’anno. In un comunicato rilasciato lunedì 8 novembre il capo della polizia di Houston ha dichiarato di essersi incontrato con Scott e il suo staff prima del concerto e di aver “espresso preoccupazione sulla pubblica sicurezza”, citando l'”energia” particolarmente vivace del pubblico.
Le indagini e le azioni legali
La stessa polizia di Houston ha avviato un’indagine sull’accaduto, in cui sono coinvolti sia il reparto omicidi che quello narcotici. L’antidroga, infatti, è stata coinvolta dopo che alcune testimonianze del pubblico riferiscono di persone a cui sono state iniettate strane sostanze, fra questi anche una guardia di sicurezza che dice di essere svenuta dopo aver avvertito una puntura al collo e che è stata poi fatta rinvenire grazie al Narcan, un farmaco anti-oppioide. Una delle ipotesi è collegata al fenomeno del needle-spiking, il fantomatico trend secondo cui, in situazioni affollate come discoteche o concerti, si iniettano sostanze stupefacenti negli ignari astanti tramite rapidissime punture da siringa. È ovviamente troppo presto per sapere se il caos scatenatosi durante l’Astroworld è stato determinato da alterazioni di questo tipo.
Nel frattempo già si stanno organizzando le azioni legali: l’avvocato texano Thomas J. Henry ha fatto sapere alla Cnn che al momento sta rappresentando 150 persone, le quali hanno presentato o stanno per presentare denunce nei confronti di Scott, di Drake – il rapper canadese era appunto salito sul palco assieme all’amico nei momenti precedenti i tragici eventi – e Live Nation che ha organizzato l’evento. A far partire la prima denuncia è stata Kristian Paredes, un ragazzo di 23 anni rimasto gravemente ferito nella concitazione di quella sera e che ha richiesto un risarcimento danni milionario per “negligenza”. Secondo la sua testimonianza, il ragazzo ha sentito una “pressione improvvisa” al momento in cui Scott è salito sul palco: “Nella folla si è seminato il caos e sono iniziati i calpestamenti. Molti hanno chiesto aiuto alle guardie di sicurezza assunte da Live Nation ma sono stati ignorati”, si legge nelle dichiarazioni ufficiali.
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www.wired.it
2021-11-11 15:00:00