È ormai tutto pronto per il voto dell’Unione europea che oggi dovrebbe sancire l’introduzione di dazi fino al 45% sulle importazioni di auto elettriche dalla Cina, in quello che rappresenta il più importante scontro commerciale tra Bruxelles e Pechino degli ultimi anni. La proposta della Commissione europea arriva al termine di un’indagine anti-sovvenzioni durata un anno, che ha concluso come i sussidi statali cinesi stiano favorendo una concorrenza sleale nei confronti dei produttori europei.
Secondo quanto riportato da Reuters, che cita fonti a comprensione del dossier, Italia, Francia, Grecia e Polonia voteranno a favore dei dazi, il che dovrebbe essere sufficiente a raggiungere la massa qualificata necessaria per l’approvazione, nonostante l’opposizione della Germania. Berlino teme infatti ritorsioni cinesi che possano danneggiare i propri produttori, per i quali la Cina rappresenta quasi un terzo delle vendite. “Un conflitto commerciale con la Cina ci farebbe più male che bene per un settore industriale chiave dell’Europa e decisivo per la Germania“, ha dichiarato il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner.
Nonostante questi timori, appare improbabile che la Germania riesca a raccogliere una “minoranza di blocco” (servono almeno 15 Paesi che rappresentino il 65% della cittadinanza Ue) per affossare la proposta. Anche la Spagna, inizialmente favorevole ai dazi, ha cambiato posizione dopo la visita del premier Pedro Sanchez in Cina a settembre, chiedendo a Bruxelles di riconsiderare la propria posizione e trovare un compromesso.
Una proposta “su misura”
I dazi proposti dalla Commissione vanno dal 7,8% per le auto elettriche prodotte in Cina da Tesla, fino al 35,3% per quelle di Saic e altri produttori che non hanno collaborato con l’indagine Ue. Queste aliquote si andrebbero a sommare al dazio standard del 10% che l’Unione applica a tutte le auto importate. Si tratta comunque di livelli inferiori al 100% imposto da Stati Uniti, Canada e Turchia.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha definito “insostenibile” il livello dei sussidi cinesi, affermando che “dobbiamo proteggere la parità di condizioni in tutti i settori della nostra industria“. Secondo i dati della Commissione, la quota di mercato dei veicoli elettrici prodotti in Cina è passata dal 3,5% nel 2020 al 27,2% nel secondo trimestre 2024. Pechino avrebbe inoltre una capacità produttiva inutilizzata di 3 milioni di auto elettriche l’anno, il doppio dell’intero mercato Ue.
La porta resta aperta
Nonostante la linea dura, Bruxelles non sembra però voler chiudere definitivamente la porta a un accordo con la Cina. Secondo quanto riportato da Politico, che ha visionato una bozza del regolamento, la Commissione si impegna a imporre i dazi il giorno successivo alla pubblicazione del provvedimento, ma allo stesso tempo “continuerà i negoziati con Pechino per identificare impegni sui prezzi efficaci e applicabili“, anche dopo l’entrata in vigore delle misure definitive.
“Le conclusioni dell’indagine non sono necessariamente la fine delle consultazioni per trovare una soluzione“, ha dichiarato lunedì Martin Lucas, direttore generale del Commercio della Commissione, intervenendo al Parlamento europeo. Secondo una fonte citata dalla Reuters, l’Ue starebbe trattando con la Cina prezzi minimi di importazione basati su diversi criteri, come l’autonomia, le prestazioni della batteria, la lunghezza del veicolo e la trazione. In alternativa, si starebbe valutando un impegno a investire nell’Unione, con quote per un periodo di transizione.
Una soluzione negoziata consentirebbe di disinnescare il rischio di una spirale di ritorsioni, dopoché negli scorsi mesi Pechino ha avviato indagini sulle importazioni europee di brandy, latticini e carne suina. Allo stesso tempo, Bruxelles vuole mandare un segnale di fermezza sulla difesa della propria industria. “Per Ursula von der Leyen“, spiega François Chimits del think tank Merics, “questi dazi sono la pietra di paragone della credibilità dell’Ue in termini di sicurezza economica“.
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di Riccardo Piccolo www.wired.it 2024-10-04 08:56:45 ,