Il Tribunale di Taranto ha posto un fermo alla trasmissione della serie Avetrana – Qui non è Hollywood, la cui messa in onda era prevista per il 25 ottobre su Disney+. La sospensione, emanata su richiesta del sindaco di Avetrana, Antonio Iazzi, ha lo scopo di tutelare l’immagine della cittadina pugliese. Il sindaco, assistito da un pool di avvocati composto da Fabio Saponaro, Stefano Bardaro e Luca Bardaro, ha presentato un ricorso d’urgenza ex articolo 700 al tribunale di Taranto. Il giudice Antonio Attanasio ha accolto il ricorso presentato dal comune di Avetrana nei giorni scorsi e ha fissato per il 5 novembre l’udienza di comparizione delle parti.
In tale istanza, Iazzi chiede la sospensione immediata della messa in onda e la possibilità di visionare in anteprima la serie, al fine di verificare se la narrazione e l’immagine di Avetrana risultino lesive, dipingendo il paese come “ignorante, retrogrado e omertoso”, con un accento infamante su presunti crimini efferati, lontani dalla realtà della cittadina. Il ricorso pone l’accento sulla necessità di “rispetto per la comunità” e una corretta rappresentazione di Avetrana, la cui notorietà, secondo il sindaco, dovrebbe fondarsi sui suoi tesori storici e artistici, piuttosto che su episodi tragici e controversi.
Qualche giorno fa il sindaco di Avetrana aveva pubblicato questa nota: «La stessa comunità ha da sempre cercato di allontanare da sé i tanti pregiudizi dettati dall’omicidio, dal momento che la tragedia destò apprensione nella collettività, interessata da una imponente risonanza mediatica, che stimolò l’ente a costituirsi parte civile nel processo penale a carico di Michele Misseri, fino alla condanna degli imputati al risarcimento del danno all’immagine in favore del Comune di Avetrana per una serie di riflessi negativi sulla collettività. La messa in onda del prodotto cinematografico rischia invece di determinare un ulteriore attentato ai diritti della personalità dell’ente comunale, accentuando il pregiudizio che il titolo già lascia presagire nel catapultare l’attenzione dell’fruitore sul territorio più che sul caso di cronaca».