Avrebbe usato l’auto come un’arma il 60enne arrestato e condotto in carcere dai carabinieri della stazione di Varcaturo (Napoli) su ordine del Gip del Tribunale di Napoli Nord, che ha contestato all’indagato i reati di omicidio volontario e tentato omicidio in relazione alla morte e al ferimento grave di due persone, avvenuti in seguito ad un incidente stradale provocato proprio dal 60enne dopo una lite avuta con le due vittime. Il fatto si verificò a Varcaturo, località balneare del comune di Giugliano in Campania, il 13 giugno scorso; i soccorritori e i carabinieri intervenuti sul posto trovarono un’auto distrutta con all’interno il conducente deceduto (si tratta del 43enne Carlo Postiglione, residente a Licola) e l’altro passeggero in gravi condizioni, e ipotizzarono, in mancanza di altri elementi, che l’auto fosse finita fuori strada a causa dell’alta velocità, ribaltandosi più volte. Nulla, dunque, che facesse pensare al coinvolgimento di altre persone. Ed invece, a quasi cinque mesi di distanza, è emersa una verità inquietante, che la Procura di Napoli Nord, che ha coordinato le indagini, e i carabinieri, hanno ricostruito soprattutto attraverso le immagini delle telecamere di videosorveglianza e l’esame dei dispositivi di geolocalizzazione installati sulle due auto.
E’ stato accertato che l’indagato e le due vittime avevano avuto un diverbio in un locale del Casertano, con i due uomini che si erano allontanati, salvo poi incontrare poco dopo il 60enne in auto; il litigio era dunque proseguito, ma le due vittime si erano poi nuovamente allontanate toccando accidentalmente con la propria auto, la vettura del 60enne che, a quel punto, ha iniziato a inseguirli speronandoli più volte, fino a farli finire fuori strada ad alta velocità e provocando il ribaltamento dell’auto la tragedia. Il 60enne si dette poi alla fuga. Fino all’epilogo di oggi con l’arresto.
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di Redazione
telecaprinews.it
2021-11-09 13:31:27 ,