Arrestato dai carabinieri per aver violato il divieto di avvicinamento all’ex compagna, è stato subito liberato.
Il caso ha fatto discutere a Parma, dove il procuratore Alfonso D’Avino, raccogliendo la preoccupazione espressa dal sindaco Federico Pizzarotti, ha spiegato che si tratta di un’anomalia, provocata da un contrasto tra norme alla quale bisognerebbe porre rimedio. Un invito a migliorare la legislazione a tutela deli morti.
D’Avino afferma infatti di “condividere le preoccupazioni espresse dal sindaco di Parma per come si è sviluppata la vicenda e soprattutto per la posizione della vittima; e tuttavia occorre fare alcune precisazioni”.
L’allarme è stato dato il 26 gennaio dalla telefonata di un’anziana: “L’ex compagno di mia figlia sta ripetutamente bussando alla porta per entrare in dimora”. I carabinieri sono intervenuti e hanno arrestato in flagranza un 51enne: aveva violato l’ordinanza firmata dal Gip, scattata dopo varie denunce per stalking, maltrattamenti, minacce, lesioni.
“Il provvedimento di liberazione è stato adottato in data 26 gennaio 2022 da un magistrato della Procura di Parma in quanto, da un lato, la polizia giudiziaria è obbligata all’arresto di chi viene colto nell’atto di violare il divieto di avvicinamento (reato di cui all’art. 387-bis c.p.) ma, dall’altro, il pubblico ministero -al quale viene trasmesso il verbale di arresto per la convalida- non può richiedere nessuna misura coercitiva, ma deve disporne la liberazione.
Questa situazione paradossale si è venuta a creare dopo che, con legge 27 settembre 2021 n 134 (entrata in vigore il 19.10.2021), è stato introdotto l’arresto obbligatorio in flagranza per il reato di cui all’art. 387-bis c.p.; e tuttavia non è stata modificata la norma che prevede i casi nei quali il pubblico ministero può chiedere la misura coercitiva; la conseguenza è che – come nel caso in questione – all’arresto obbligatorio da parte della polizia giudiziaria deve seguire l’immediata liberazione da parte del pubblico ministero.
Tale situazione – rilevata anche da atre Procure – è stata formalmente sollevata dallo scrivente Procuratore con una direttiva del 21 ottobre 2021, con la quale sono state fornite indicazioni operative ai magistrati della Procura.
Tale direttiva – ampiamente motivata – è stata formalmente inviata anche al ministero della Giustizia – Ufficio di Gabinetto, con l’evidente finalità di porre in rilievo l’anomalia determinatasi con quel che appare un contrasto di norme ma, allo stato, non sono stati registrati interventi correttivi o indicazioni su una diversa modalità di interpretazione”.
[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2022-01-27 16:48:00 ,parma.repubblica.it