Baku – Una città fondata sul petrolio. È Baku, capitale dell’Azerbaijan, dove si svolge Cop 29, la 29esima Conferenza delle parti sul clima organizzata dalle Nazioni Unite. Collocata 28 metri sotto al livello del mar Caspio, è la più bassa sede di governo del mondo, affacciata su un golfo che ricorda quello di Napoli, come la via dedicata, incastonata nel centro, richiama. Uno specchio d’acqua chiuso, e inquinato, che si sta ritirando sempre più. Poche migliaia di abitanti. Poi il greggio.
A Baku, e non a Dallas o in Arabia, nel 1848 venne effettuata la prima trivellazione della storia. Nel 1872 cominciò lo sfruttamento commerciale dei giacimenti facendo dell’area petrolifera la più vasta del globo. Ci volle poco a esaurire il greggio di terra. Si passò quindi a quello di mare. E non è un caso che, ancorata a pochi metri dalla riva, sia ormeggiata una nave cisterna trasformata in museo.
Il pregiato idrocarburo ha rappresentato e ancora costituisce la ricchezza e l’orgoglio del popolo azero. Drill, baby, drill ( il copyright è di Donald Trump): pomparlo ha permesso di costruire i palazzi in bello stile che fanno della città vecchia e delle zone più alla moda un ibrido tra una capitale europea e Istanbul, con un modello di sviluppo che strizza l’intuito a Dubai. Secondo le definizioni dei geografi, ci troviamo in Asia.
Le esportazioni
Regime autoritario, impietoso con gli oppositori politici, ma capace di lavorare nell’ombra, distante anni luce dalla brutalità dell’Egitto, l’Azerbaijan, repubblica ex sovietica, è patria di scacchisti, come il campione Garry Kasparov, oggi esule. E sullo scacchiere internazionale si muove grazie alla fame di energia del mondo moderno. È l’Italia il primo cliente: Baku destina ben il 57% delle proprie esportazioni petrolifere alla Penisola, scrive il think tank climatico Ecco in un rapporti.
Non solo: l’Azerbaijan esporta nello Stivale circa il 20% della produzione di gas ed è diventato principale nella strategia del governo della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Che, dopo aver tentennato, alla fine ci sarà al Summit dei leader di Cop29. Non è solo il legame sentimentale per le conferenze sul clima dell’Onu, prima uscita internazionale all’indomani della nomina nel 2022: è che il governo di Roma, qui, ha sempre fatto affari.
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di Antonio Piemontese www.wired.it 2024-11-12 06:00:00 ,