«Azioni di ingerenza in altre istituzioni Ue»- Corriere.it

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Author: Giuseppe Guastella
Data : 2022-12-29 06:51:05
Dominio: www.corriere.it
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di Giuseppe Guastella

I sospetti dei magistrati nelle carte su Panzeri e il Parlamento europeo. L’accusa: «La politica del gruppo dei socialisti sarebbe stata influenzata da una squadra di tre italiani»

DAL NOSTRO INVIATO
BRUXELLES – Anche altre «istituzioni europee» avrebbero subito l’ingerenza di Marocco e Qatar
attraverso una rete di personaggi influenti inseriti in snodi determinanti di cui gli arrestati Antonio Panzeri,
Francesco Giorgi e la ex vice presidente del Parlamento europeo Eva Kaili rappresentano solo alcune maglie. Dagli atti dell’inchiesta che ha terremotato il Parlamento europeo emerge con evidenza che il lavoro degli inquirenti non è finito e potrebbe avere sviluppi deflagranti.

La squadra

A tre settimane dal blitz, leggendo i mandati di cattura si riescono a cogliere sfumature che precisano meglio i contorni dell’inchiesta.
Come l’incipit in cui il giudice Michel Claise spiega che l’indagine, partita da una operazione dei servizi segreti belgi
del Vsse e di «altri servizi di sicurezza europei», riguarda «azioni di ingerenza in seno alle istituzioni dell’Unione europea» da parte del Marocco e del Qatar «attraverso la corruzione di persone inserite ai vertici del mondo istituzionale europeo» in generale, ma al momento l’obiettivo della magistratura resta principalmente ciò che è accaduto nel Parlamento dove «la politica del gruppo “Socialisti e democratici” (S&D) sarebbe stata influenzata per conto del Marocco e/o del Qatar da una squadra di tre italiani» i cui nomi vengono elencati in questo ordine: Pier Antonio Panzeri, Andrea Cozzolino (eurodeputato sospeso dal Pd che non risulta indagato) e Francesco Giorgi.

Il Marocco

Sarebbe stato il Marocco il primo a rivolgersi per coltivare i suoi plurimi interessi al gruppo facendolo guidare nelle operazioni da Mohamed Belharace, un ufficiale dei Dged, il servizio segreto di Rabat.
Belharace avrebbe agito attraverso l’ambasciatore del Marocco in Polonia Abderrahim Atmoun, un personaggio che «lavorerebbe strettamente con i servizi segreti marocchini»
che si è incontrato più volte con Panzeri e Cozzolino a Bruxelles e a Varsavia. Per operare, i tre italiani avrebbero contato «sulla collaborazione di un gruppo di membri del Parlamento europeo definiti come “amici”. Essi sono tutti membri del gruppo parlamentare “S&D”. I più vicini sarebbero Kaili Eva, Arena Maria, Moretti Alessandra, Benifei Brando Maria». Tranne la prima, gli altri non risultano coinvolti nelle indagini.

Panzeri, Giorgi (definito l’agente del primo nel Parlamento) e Cozzolino «prenderebbero ordini il più delle volte da Atmoun Abderrahim», ma «sarebbero altresì in contatto diretto con Mansouri Yassine, il direttore generale del Dged» che Cozzolino «avrebbe incontrato personalmente (…) in Marocco nel 2019»
. Nei mandati di arresto sono riportati i voli di andata e ritorno prenotati nell’autunno 2019 dal Dged per Cozzolino, ma non c’è certezza che l’europarlamentare sia poi salito sugli aerei,
analogamente ai voli pagati per Panzeri. Per il giudice Claise, quindi, c’è il forte sospetto che Cozzolino e Panzeri abbiano «concluso un accordo nel 2019 con il Dged attraverso l’intermediario Atmoun per praticare l’ingerenza in favore del Marocco in seno al Parlamento in cambio di denaro».

Il Qatar

L’attività per il Qatar, invece, si sarebbe mossa agli ordini del ministro del lavoro Ben Samikh Al Marri Ali, con l’aiuto di un assistente, Bettahar Boudjellal, denominato «l’algerino». Nel caso del Paese del Golfo, i contanti servivano a migliorare «la propria immagine sul piano dei diritti dei lavoratori, deteriorata a causa dei rapporti che denunciano gli abusi nei siti di costruzione degli stadi della Coppa del Mondo di calcio 2022». La squadra sarebbe stata composta da Panzeri e da Giorgi, che si sarebbero divisi i soldi al 50%.

Durante il blitz del 9 dicembre, è stato sequestrato più di un milione e mezzo di euro in contanti nell’abitazione di Panzeri e in quella che Giorgi divide con la compagna Kaili. La Vsse ha monitorato i due uomini per mesi scoprendo che il primo usava il denaro per sostenere «un tenore di vita superiore ai suoi redditi legittimi» e «per pagare i membri della rete»; il secondo stava per «acquisire un bene immobile». Come hanno ricevuto le mazzette? Dal Marocco attraverso Atmoun, dal Qatar si sospetta sia transitato per i conti di Niccolò Figà-Talamanca, ma anche consegnato a Panzeri durante un viaggio nel Paese.

29 dicembre 2022 (modifica il 29 dicembre 2022 | 07:50)

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