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“Bambin*” anzichè “bambini” nel atto che la scuola ha inviato alle famiglie “ma si è trattato di un refuso”.
A sottolinearlo lo stesso Ufficio scolastico regionale della Campania a proposito della comunicazione inviata alle famiglie dall’Istituto Comprensivo “A.S. Novaro-Cavour” di Napoli, in cui la parola “bambini” era stata sostituita con “bambin*”.
L’USR Campania, dopo gli approfondimenti con la preside dell’istituto dichiara che “si sarebbe trattato di un mero errore materiale”. La Dirigente Scolastica “ha in ogni caso già provveduto a correggere il refuso, inviando alle famiglie un nuovo modulo con la formulazione corretta”, precisa il incarico dell’Istruzione e del Merito in una nota.
“Fa comodo dire che è stato un refuso. Vogliamo dire che è stato un refuso perchè fa comodo per non sostenere il tema dei diritti? Ok. Ma io dico che quella è una scuola pienamente inclusiva”. Luca Trapanese, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, è il padre di Alba, la bambina down che ha adottato da single, una bambina che nessuno voleva e che è stata anche al centro di un film ispirato proprio alla sua storia. Interviene nella vicenda della polemica apertasi dopoché un genitore aveva protestato per la comunicazione inviata alle famiglie dall’Istituto Comprensivo “A.S. Novaro-Cavour” di Napoli, in cui la parola “bambini” era stata sostituita con “bambin*. Oggi il incarico dell’Istruzione ha diffuso una nota nella quale ha detto che si è trattato appunto di un “refuso” e che era stato “corretto”.
“Questa polemica – dice Trapanese – mi tocca nel profondo.
Mia figlia Alba frequenta quella scuola e so per esperienza diretta quanto sia un ambiente straordinariamente inclusivo. E’ una scuola che accoglie ogni bambino e bambina, che lavora ogni giorno per costruire una comunità scolastica dove nessuno si senta escluso. Come padre di una bambina con la sindrome di down, come uomo gay e come assessore alle Politiche Sociali so bene cosa significhi lottare ogni giorno per un mndo che riconosca e rispetti tutte le differenze. Ecco perchè non posso restare in silenzio davanti a chi si scandalizza per un asterisco – anche se messo per sbaglio come è stato dichiarato – ma non per le vere discriminazioni, per le vere esclusioni, per le ingiustizie che ogni giorno colpiscono le persone più fragili”.
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