Sono stati 393mila i bambini nati in Italia nel corso del 2022, il dato più basso da che Istat produce questa statistica. Soprattutto, un dato che scende per la prima volta sotto le 400mila unità dai tempi dell’unificazione dell’Italia. Il combinato disposto di questo calo della natalità, di 713mila decessi e di un saldo migratorio positivo per 229mila unità, fanno sì che nel 2022 la cittadinanza italiana si sia ridotta di 320mila persone. Secondo l’Istituto nazionale di statistica, i residenti al 1 gennaio 2023 erano 58 milioni e 851mila.
Questi i principali dati contenuti nell’aggiornamento al 2022 degli indicatori demografici, pubblicati venerdì 7 aprile da Istat. Dati che consentono anche di analizzare in quali zone del Paese si sono registrati i cali delle nascite più significativi rispetto al 2021. E in quali, invece, si è andati in controtendenza. Il dettaglio nella mappa sottostante.
I territori in arancione sono quelli che hanno visto la maggiore contrazione percentuale nelle nascite, quelli in azzurro sono invece quelli che hanno registrato un incremento. Il filtro nella parte bassa (in alto a sinistra per chi leggesse da desk) consente di visualizzare una singola regione.
La provincia che ha registrato la maggiore contrazione delle nascite è quella del Verbano-Cusio-Ossola (Piemonte), dove i nuovi nati del 2022 sono stati il 12,8% in meno di quelli dell’anno precedente. All’estremo opposto ecco la provincia di Gorizia (Friuli Venezia Giulia), dove Istat ha censito un aumento del 13,8%. In provincia di Roma la contrazione è stata del 3,4%, a Milano del 2,3, a Napoli invece si è riscontrato un incremento dell’1,7%.
Tra le altre informazioni fornite da Istat a livello demografico, vi è un aumento degli stranieri in Italia. L’analisi dell’istituto segnala una lieve crescita: la cittadinanza di cittadinanza straniera al primo gennaio 2023 è di 5 milioni e 50mila unità, in aumento di 20mila individui (+3,9‰) sull’anno precedente. Tuttavia in generale cala la cittadinanza residente in Italia: 58 milioni e 851mila unità, 179mila in meno sull’anno precedente, per una riduzione pari al 3‰. Il trend, quindi, è sempre in calo ma meno intenso rispetto sia al 2021 (-3,5‰), sia soprattutto al 2020 (-6,7‰), anni durante i quali gli effetti della pandemia di Covid-19 avevano accelerato un processo iniziato già nel 2014.
In 20 anni, infine, è triplicato il numero degli ultracentenari in Italia: 22mila al primo gennaio 2023. La speranza di vita alla nascita nel nostro Paese è di 82,6 anni ed è in crescita per gli uomini mentre è stabile per le donne. Tuttavia i livelli di sopravvivenza del 2022 risultano ancora sotto quelli del periodo pre-pandemico, registrando valori di 6 mesi inferiori al 2019.
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di Riccardo Saporiti www.wired.it 2023-04-07 15:19:47 ,