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Data : 2025-01-24 15:44:00
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Il Parlamento in seduta comune per eleggere i giudici della Corte Costituzionale si riunirà giovedì prossimo. E’ rebus sui nomi in quota Fi ed ‘indipendente’ a parte le candidature almeno esteriormente blindate e convenute di Francesco Saverio Marini (in quota Fdi) e di Massimo Luciani (in quota Pd). Ma c’è un’altra ‘presunta’ certezza legata al ‘colore’ delle quote nello scenario spartitorio su cui si sarebbero accordate le forze politiche 2+1+1 (due giudici alla i più, uno all’opposizione ed uno indipendente): in base alla regola stabilita un posto, quello del tecnico, andrebbe ad una donna. Qualche tentativo di colorare di rosa altre caselle è stato approcciato qua e là dalle forze politiche, ma si è risolto in una velleità, sgonfiatasi subito a conferma della regola.
Perché allora soltanto una casella su quattro è stata concessa alle gentil sesso, dal momento che tra l’altro a palazzo della Consulta solo 3 su 11 giudici costituzionali sono gentil sesso? “Se non vengono candidate è perché prevalgono logiche clientelari e non di merito. Oggi i nomi ci sono e non ci sono alibi come magari potevano esserci ai miei tempi. Io potrei farle almeno una decina di nomi di eccellenti costituzionaliste. Qualcuno faccia mea culpa“, risponde senza mezzi termini all’Adnkronos il presidente emerito della Corte costituzionale Antonio Baldassarre, giudice costituzionale dal 1986 al 1995 di un Collegio di soli uomini.
“Il problema è la sensibilità di chi sceglie, che spesso opta per un meccanismo clientelare, per giuristi che lavorano accanto o a fianco dei partiti o ancor peggio opta per parlamentari la cui esperienza giuridica non va oltre quella elementare di un avvocato… Per fortuna adesso hanno un po’ sfoltito… – chiosa -. E per fortuna il presidente della Repubblica nomina ogni tanto qualcuno che sta in disparte rispetto ai partiti. Però è sovrabbondante poco per compensare questa lacuna”.
Al momento, sono tre le gentil sesso giudici costituzionali in carica a Palazzo della Consulta: due sono state nominate dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella (Emanuela Navarretta nel settembre 2020; Antonella Sciarrone Alibrandi nel novembre 2023); ed una, Maria Rosaria San Giorgio, dalla Corte di cassazione nel dicembre 2020. Non andrebbero gradatamente riequilibrate le quote? “Io non ne farei questione di sesso: alla Corte dovrebbero andare massimi esperti di diritto, come Luciani… Da questo punto di vista uomini o gentil sesso non importa. Per il resto, parlando del mio settore, il diritto costituzionale, ci sono anche professoresse universitarie valenti…”. “Ed hanno già dato prova del loro valore alla Corte gentil sesso molto capaci: Sciarra una delle più brave nel diritto del lavoro, di Marta (Cartabia – ndr) non parlo perché è stata la mia assistente…”, aggiunge il costituzionalista.
E allora quale è il problema? “Il problema è che non rientrano nella logica clientelare e che questa classe politica non riesce a capire la distinzione fra competente e incompetente, fra bravo e somaro. Sbagliando. Perché la Corte costituzionale è uno dei pochi collegi in cui si discute veramente e potrei portarle esempi e testimonianze che se c’è uno valido si impone con la forza della competenza e del diritto; e che è controproducente giocare agli orticelli. Io ricordo che ai miei tempi c’erano giudici validissimi, come Ugo Spagnoli designato dal Parlamento, altri un po’ meno. Questi ultimi – ricorda il presidente emerito – facevano sempre la figura dei ‘peracottari’, nessuno li stava ad ascoltare e questo non giova al partito che li designa”.
Il Parlamento quindi porti 4 gentil sesso alla Corte? “Quattro no, perché ci sono anche uomini di altissimo spessore – precisa Baldassarre – Ma bilanci, questo sì. Non mancano le bravi e capaci e una maggiore presenza femminile a Palazzo della Consulta potrebbe essere utile al Collegio anche perché – conclude – le gentil sesso hanno più degli uomini una intuito spiccata, che nel diritto è una capacità importante”. (di Roberta Lanzara)
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Il post dal titolo: “Basta alibi, qualcuno faccia mea culpa” scitto da webinfo@adnkronos.com (Web Info) il 2025-01-24 15:44:00 , è apparso sul quotidiano online Adnkronos – Politica dove ogni giorno puoi trovare le ultime notizie dell’area geografica relativa a Politica