Batman, gli episodi da rivedere assolutamente nella serie animata degli anni Novanta

Batman, gli episodi da rivedere assolutamente nella serie animata degli anni Novanta

Batman, gli episodi da rivedere assolutamente nella serie animata degli anni Novanta


La nostalgia è ancora uno dei motori più forti dell’intrattenimento di oggi e un’ennesima dimostrazione è il giubilo alla notizia che Batman, la celebre serie animata degli anni Novanta, è finalmente di nuovo disponibile in streaming grazie a Netflix (senza però – siete avvisati – l’altrettanto famosa sigla di Cristina d’Avena, “Corre, corre Batman…”, i cui diritti sono ancora a Mediaset). Rivedere questo cartone animato culto non è solo l’occasione per rivivere un pezzo per molti fondamentale della propria infanzia, è rivisitare anche uno dei migliori adattamenti tratti dalle avventure dell’Uomo pipistrello, e probabilmente più in generale anche una delle serie animate meglio riuscite degli ultimi decenni.

Nelle sue tre stagioni dal 1992 al 1995, infatti, non solo questo Batman infatti ha contribuito a ridare linfa vitale e narrativa a un eroe che sembrava conchiuso nell’universo burtoniano o appannaggio dei soli appassionati dei fumetti, ma ha anche dimostrato come fosse possibile sfruttare il mezzo televisivo, per di più pensato per bambini, allo scopo di sondare nuove e inaspettate possibilità espressive, spesso con una profondità e una maturità che anche certi cinecomics recenti si sognano. Ma vediamo allora quali sono gli episodi che assolutamente vanno recuperati:

Doppia personalità (episodi 10-11)

Che Batman non sia un cartone animato qualunque lo si nota subito nel non seguire canoni narrativi episodici e stereotipati: ci sono personaggi che per esempio vengono introdotti gradualmente sotto una veste, per farli familiarizzare sul pubblico, ma solo dopo parecchi episodi cambiano volto. È il caso letteralmente del procuratore Harvey Dent che, in un doppio episodio davvero struggente, diventa Due Facce in seguito a una tragedia. Il fatto che prima dell’increscioso avvenimento ci fosse presentato come un amico intimo di Bruce Wayne rende la sua caduta ancora più dolorosa e soprattutto resterà per tutte le stagioni uno dei fallimenti più grandi di Batman, che ne sarà per sempre perseguitato.

Cuore di ghiaccio (episodio 14)

La vicenda di Mr. Freeze, il villain glaciale che vuole coprire il mondo di ghiaccio dopo la perdita dell’amata moglie, è stata raccontata molte volte (anche, purtroppo, nel film Batman & Robin). Ma forse mai con l’intensità tragica di questo episodio che ha vinto anche un meritatissimo Emmy. Qui per la prima volta i sentimenti devastanti del dottor Victor Fries sono mostrati in tutte le loro sfumature, restituendocelo non come il solito antagonista cartoonesco ma come un antieroe tragico e in qualche modo empatico.

La resa dei conti (episodi 32-23)

Invece di fornirci una origin story organica, la spalla dell’Uomo pipistrello, Robin, è introdotto già nel secondo episodio della serie senza troppi fronzoli. Da lì in poi compare come il consueto sidekick ma è solo dopo una trentina di episodi che anche questo aiutante assume la tridimensionalità: in questo doppio episodio, anch’esso vincitore di un Emmy, finalmente si scava nei ricordi del giovane Dick Grayson, soprattutto legati alla tragica morte della sua famiglia al circo. Ma queste memorie sono funzionali a imbarcare il ragazzo in una storia di vendetta e redenzione, che altro non sarà che la sua occasione per una maturazione completa.



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di Paolo Armelli www.wired.it 2023-11-23 14:26:40 ,

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