Uno dei miei ricordi più belli risale a quando trovai un assegno di quattrocento dollari nella cassetta della posta, che ho ottenuto grazie ai diritti d’autore proprio in un momento in cui ero sull’orlo della bancarotta. Non so se sia corretto definirla così, visto che non possedevo praticamente nulla. Se sei un attore e lavori per una settimana in uno show televisivo di grande successo, ti aspetti di poter incassare un po’ di soldi dalle rendite legate al programma, e invece non è così. Così ho ideato un modello di retribuzione più equo.
Ovviamente ora, con lo sciopero della Writers Guild of America, a Hollywood si percepisce ancora di più la necessità di cambiare.
Lo sciopero serve proprio a questo, per far sì che i lavoratori del settore vengano compensati equamente, adattando il mercato alla realtà dello streaming. Non pretendo di parlare a nome della Wga, loro sono più bravi a comunicare i loro obiettivi. Ma non è un segreto che l’avvento dello streaming abbia influito negativamente sul pagamento dei diritti d’autore; per questo è necessario rendere il lavoro più equo in termini di retribuzione.
Ci si dimentica che sono proprio i diritti d’autore a pagare le bollette degli artisti tra un impiego e l’altro.
Una volta, se eri un attore o uno scrittore, queste rendite erano davvero fondamentali per mantenere la stabilità economica. Chi lavora nel settore dell’intrattenimento non ha un contratto a tempo indeterminato. A volte il telefono smette di squillare. È un lavoro volubile. È capriccioso. Non esistono solo i pochissimi che riescono ad avere grande successo, ci sono anche tutti gli artisti che cercano di sopravvivere nel campo.
Questo influisce sul tipo di film che Artists Equity produce, giusto?
Air, per molti versi, critica l’aspetto del capitalismo che è storicamente e palesemente ingiusto, perché radicato nel concetto secondo cui se investi il capitale, verrai ricompensato. Questo modo di pensare deve cambiare. È quello che sto cercando di fare, ed è ciò che la Wga sta tentando di conquistare in termini più ampi. Se vogliamo adottare il capitalismo, che ha portato a grandi iniquità, dovremmo almeno dare il giusto riconoscimento agli esseri umani che lavorano duramente e creano un mondo migliore. Dovrebbero essere ricompensati almeno quanto gli investitori.
Qual è il modo migliore per spiegare Artists Equity?
Leggi tutto su www.wired.it
di Amos Barshad www.wired.it 2023-05-17 16:00:00 ,