Lontana dalle logiche dei like, dei reel e dei follower, l’app francese BeReal, chiamata anche “social della foto oneste”, è diventata a luglio l’applicazione gratuita più scaricata sull’App Store americano. A due anni dal suo lancio, conta oggi circa 30 milioni di utenti, ha raccolto in totale 115 milioni di dollari di investimenti ed è valutata 600 milioni. Secondo gli esperti del sito specializzato Platformer, a guidare il suo recente boom è proprio la cosiddetta tiktokizzazione di Instagram, che ha portato il social di Meta a imitare sempre di più il suo rivale cinese, sollevando forti critiche da parte di molti dei suoi utenti, anche tra i più famosi.
Lanciata all’inizio del 2020 come una sorta di antidoto allo stile di Instagram, invita gli utenti a postare una sola foto al giorno, durante un orario casuale segnalato da una notifica. Da quel momento, gli utenti hanno due minuti per scattare e pubblicare la il loro contenuto, che consiste in una foto frontale e un selfie, scattati in contemporanea dalla fotocamera. Se si pubblica dopo lo scadere dei due minuti, le foto vengono contrassegnate come “in ritardo” e non è possibile visualizzare i post degli amici a meno che non si pubblichi per primi, un sistema chiamato post to view, usato in passato anche da Facebook per l’app di messaggistica Slingshot.
La piattaforma è quindi progettata specificamente per scoraggiare l’influencer building tipico dei social media tradizionali e gli stessi sviluppatori dell’app sostengono che “BeReal non vi renderà famosi”. L’obiettivo del social è infatti fa condividere la propria vita agli amici, mentre sta accadendo, senza filtri, post produzione, sponsorizzazioni o like. Infatti, l’unico modo che si ha per interagire con le foto degli altri utenti è scattarsi un selfie (o meglio, una foto doppia scattata con la fotocamera frontale e posteriore dello smartphone) che verrà condiviso con l’altra persona.
Così, mentre Instagram e TikTok si sfidano per accaparrarsi sempre più content creator, BeReal mette in pratica gli insegnamenti di altri social di successo per attirare nuovi utenti, imponendo un vincolo creativo come i 140 caratteri di Twitter o i sei secondi di Vine. Inoltre, l’app punta su un ritorno all’intimità e alla vicinanza degli utenti, mostrando solo i contenuti condivisi dagli amici. In questo modo, va ad abbattere la pressione sociale imposta da Instagram o da altri social, che tendono a mostrare un mondo patinato e perfetto e a far sentire in difetto chi non può condividere una vita all’altezza degli standard richiesti dal feed.
Leggi tutto su www.wired.it
di Kevin Carboni www.wired.it 2022-08-08 15:51:24 ,