«Io non so cosa è successo al ministro Gelmini, le dichiarazioni di ieri sono anche contrarie assolutamente alla realtà. per esempio per quanto riguarda i rapporti con i nostri ministri al governo c’è sempre stata una riunione dei tre i ministri con i vertici di Forza Italia ogni settimana». Lo ha detto il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi al suo arrivo al pre-vertice del Ppe a Bruxelles rispondendo ai giornalisti. «Oggi i giornali hanno parlato di separazione, tutte cose esagerate e non c’è assolutamente nulla di cui io mi debba preoccupare».
«Problemi in Forza Italia? Veramente sereno al 100%»
«Adesso torno indietro io. Non succede assolutamente niente, nella maniera più assoluta, sono veramente sereno al 100%, non so cosa gli ha preso a questi qua». Lo ha detto il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi uscendo dal vertice del Ppe a Bruxelles rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano sui problemi interni al partito.
L’affondo della ministra Gelmini
Il centrodestra si ricompatta dopo la batosta delle amministrative in chiave di unità, dalla manovra alla partita del Quirinale alla legge elettorale, mozioni in Parlamento. Ma proprio nel giorno del pranzo riunificatore organizzato da Silvio Berlusconi con Matteo Salvini e Giorgia Meloni nella sua villa romana, è una crepa dentro Forza Italia a minare la coalizione. Ad aprirla è stata la ministra Mariastella Gelmini in un duro sfogo con i “suoi”, riuniti a Montecitorio per scegliere il nuovo capogruppo azzurro alla Camera, dopo la vittoria di Roberto Occhiuto alla guida della Calabria. «In Forza Italia ci sono sempre stati i falchi e le colombe e francamente oggi non è la stagione dei falchi», tuona. Questi ultimi, per la ministra per gli Affari regionali e fedelissima del Cav dai tempi del ’94, sono i sovranisti che continuano a “tentare” Berlusconi, diventando di fatto il suo nuovo “cerchio magico”. Gli stessi che gli «raccontano una parte della verità», infierisce aggiungendo che seminerebbero zizzania descrivendoli come «draghiani e non berlusconiani». Il rischio paventato, invece, è che siano loro a trainare tutta Forza Italia, a scapito dell’ala più moderata, finita in minoranza, che coincide con i governisti.
Brunetta e Carfagna tengono il punto: disagio diffuso
«Inutile ignorare quanto accaduto ieri tra persone che ambiscono solo a rilanciare Forza Italia, che ha un’occasione da cogliere ma vive un momento di difficoltà innegabile. Il malcontento c’è, è diffuso, Mariastella Gelmini ne ha dato corretta raffigurazione, e io stesso l’ho ribadito ieri pomeriggio al Presidente Berlusconi, presente il coordinatore Tajani». Renato Brunetta, ministro per la Pubblica amministrazione, corre in soccorso della ministra. «Il malessere – prosegue Brunetta – è figlio soprattutto della sospensione, causa pandemia, del funzionamento degli organi di partito in cui naturalmente si discute. Occorre riattivarli a ogni latitudine: centrale e periferica, per fare anzitutto una compiuta analisi dell’attuale situazione politica, risultati delle elezioni amministrative compresi, e della linea politica da tenere, anche in vista delle prossime scadenze elettorali, in cui ambiamo a risultati più adeguati a storia e potenzialità di tutti noi. Ben vengano i vertici del centrodestra, ma certo non possono esaurire la vita di partito».
Stessa eco nelle parole della ministra per il Sud Mara Carfagna. «Penso che ieri il ministro Gelimini abbia espresso un disagio che è diffuso ed è profondo. Far finta che tutto va bene non credo che sia la migliore soluzione per chi vuole bene al proprio partito e credo che il ministro Gelimini abbia avuto il merito e il coraggio di porre con chiarezza questo disagio che è davvero diffuso e condiviso». Lo ha detto interpellata sulla situazione in Forza Italia a margine della conferenza ’Infrastrutture sostenibili: un bene comune’ organizzata da Intesa Sanpaolo.