New Start e nuovo inviato sull’Iran
In questi giorni Biden, sul fronte della proliferazione nucelare, ha inoltre esteso di cinque anni l’accordo sulla limitazione degli ordigni atomici intercontinentali con la Russia New Start, l’ultimo rimasto in vigore e in scadenza questa settimana dopo che Trump aveva annullato un separato accordo sugli arsenali a medio raggio . E ha nominato un nuovo inviato speciale sull’Iran, Robert Malley, che è stato tra gli originali artefici dell’accordo multilaterale con Teheran sul nucleare poi strappato da Trump. La nomina di Malley è stata letta come una indicazione della volontà di riportare in carreggiate l’intesa.
La Russia pagherà prezzi più alti
Affrontando il più vasto nodo delle tensioni con la Russia, ha chiesto nuovamente la liberazione del dissidente Alexei Navalny affermando che «non esiteremo ad alzare il prezzo» pagato da Mosca, Ha aggiunto che“difenderemo i nostri interessi vitali e i nostri cittadini”. Raccontando lo scambio di vedute già avuto con Vladimir Putin, Biden ha affermato che la sua amministrazione sarà ben diversa da quella di Trump: “I giorni dell’acquiescenza degli Stati Uniti alle azioni aggressive russe, all’interferenza nelle elezioni, ai ciber-attacchi, all’avvelenamento di suoi cittadini, sono finiti”. Ha riservato avvertimenti anche alla Cina, affermando tuttavia che per controllare le ambizioni di Pechino, che vuole “rivaleggiare con gli Stati Uniti”, oltre che di Mosca sono cruciali forti alleanze. Biden ha anche difeso la libertà di stampa su scala globale, “essenziale alla salute delle democrazia”.
Ricostituire la cooperazione
Biden ha citato i colloqui già avuti con leader di paesi alleati a sostegno della possibilità di mettere in pratica la sua visione. Ha indicato di aver discusso la “ricostituzione di abitudini alla cooperazione e la ricostruzione della forza delle alleanze democratiche che si sono atrofizzare negli ultimi anni di abbandono e direi anche di abusi. Le alleanze americane sono il nostro più grande asset”. Biden ha sottolineato a questo fine il ruolo centrale dei diplomatici, spesso trascurati e umiliati dalla precedente amministrazione Trump. «Dobbiamo affrontare il momento di sfide globali sempre più rapide, dalla pandemia alla crisi del clima, alla proliferazione nucleare, che possono essere risolte da nazioni che lavorano assieme e in comune. Non possiamo farlo da soli. Dobbiamo cominciare con la diplomazia».
L’appello ai diplomatici
Parlando direttamente a dipendenti e funzionari del Dipartimento di Stato ha detto: «Siete il volto dell’America e contate molto». Ha promesso che li sosterrà come loro sosterranno gli interessi della popolazione americana. «Avrete il potere di fare il vostro lavoro, non vi prenderemo di mira e non vi politicizzeremo», ha aggiunto. «Vogliamo un dibattito rigoroso che dia spazio a tute le prospettive, al dissenso. E’ così che avremo i migliori risultati in termini di politiche. Gli Stati Uniti guideranno di nuovo non solo con l’esempio della loro forza ma con la forza del loro esempio». Infine: «Abbiamo molto da fare e molto da ricostruire”. Nel farlo, ha chiesto al corpo diplomatico di agire “sempre con integrità, trasparenza e responsabilità per ricreare fiducia nell’America; di lavorare al servizio degli americani, non del proprio interesse; di promuovere diversità, giustizia, inclusione, ovunque perché i nostri diplomatici a ogni livello devono rispecchiare la piena diversità del nostro grande Paese».