Dopo il via libera della Camera alla fiducia, la premier Giorgia Meloni ha avuto un colloquio telefonico con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. I due leader «hanno sottolineato la forte relazione tra Stati Uniti e Italia, e hanno espresso la loro prontezza a lavorare insieme nell’alleanza transatlantica per affrontare le sfide comuni». Oggi, 26 ottobre, dibattito in Senato e nuovo voto di fiducia.
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Ucraina: Papa, Dio ci porti su strada di pace duratura
«Non dimentichiamo di pregare, di continuare con la preghiera per la martoriata Ucraina. Il Signore protegga quella gente e ci porti tutti sulla strada di una pace duratura». Lo ha detto il Papa all’udienza generale.
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Salvini: avanti su cantieri, minacce non ci fermano
«Le minacce e i professionisti del NO a tutto non ci fermeranno. Sbloccare i cantieri significa dare lavoro a operai, artigiani e imprenditori, significa rendere l’Italia più moderna e sicura, significa lavorare di più e inquinare di meno. Avanti!». È quanto afferma il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti sostenibili Matteo Salvini che oggi su facebook posta una foto con una scritta fatta su un muro: «Salvini boia. Ora e sempre resistenza. Avanti no Tav».
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Governo, Calenda: Meloni ha squadra modestissima
Giorgia Meloni ha fatto “un’infinita lista della spesa con dentro tutti i mali italiani, ma senza una traccia sul ’come’ fare le cose. Non c’è alcuna scelta, né idea di Paese”. Lo dice in un’intervista a La Repubblica Carlo Calenda, leader di Azione, secondo il quale è tempo che “le opposizioni battano un colpo” e che “Letta si svegli: è un mese che lo cerco, ma non risponde, fa l’offeso”. La politica “non si fa con i rancori – aggiunge Calenda -. Se vuoi unire l’opposizione, inizia a fare due chiacchiere con chi ti parla, anziché inseguire Conte che manco ti rivolge il saluto”. Per Calenda, il discorso della premier era “pieno di titoli ma vuoto di contenuti e di proposte per l’Italia”. Pareva “più un comizio da leader dell’opposizione che da capo del governo”. Comunque a Calenda è piaciuta “la nettezza sul posizionamento atlantico e sul fascismo”. Populisti e sovranisti “usano sempre l’estremismo verbale come strumento di marketing per intercettare il consenso e poi quando arrivano al governo sembrano tutti Mario Monti. Meloni è la prova che non c’è alcun allarme democratico”. Il rischio per l’Italia, secondo Calenda, è “il galleggiamento. Il discorso di oggi (ieri per chi legge, ndr) dimostra che lei non è pronta per le terribili sfide che abbiamo davanti. E ha pure una squadra modestissima”.