Non potete non aver sentito parlare di Blackwater in questi mesi caldissimi. E sicuramente se avete letto i libri starete ancora pensando alla storia, ai luoghi, ai personaggi.
Ma facciamo un passo indietro. Sono due le notizie degli ultimi tempi che ci preme qui ridimensionare. La prima riguarda le farneticazioni del generale Vannacci. Potreste pensare che con le oltre 20mila copie vendute del suo saggio “Il mondo al contrario”, sia suo il successo editoriale della stagione. Sbagliato. La seconda riguarda quell’automatismo da social network per il quale siamo tentati di intuire dalle stories di Instagram della nostra bolla di contatti, dove siano andati “tutti” in vacanza: c’è stato l’anno della Sicilia, quello della Puglia, per non parlare della Grecia. I giornali ci hanno detto che quest’anno, causa inflazione, tutti gli italiani hanno raggiunto l’Albania. Gli algoritmi, però, raccontavano altro: una marea di italiani sono stati a Perdido.
Perdido è la cittadina immaginaria dell’Alabama dove è ambientato il ciclo dei romanzi Blackwater di Michael McDowell. Se non ne avete mai sentito parlare, o non avete aperto i social tutta estate, o seguite le persone sbagliate. Neri Pozza, la dimora editrice che ha tradotto e pubblicato in Italia il ciclo di sei romanzi che compongono la saga della famiglia Caskey, raggiunta da Wired, ha rivelato di aver venduto oltre 200mila copie da marzo 2023, raggiungendo la 17esima ristampa. Non è necessario essere assidui frequentatori di librerie per capire che siamo di fronte a numeri importanti, tanto più se consideriamo che negli Stati Uniti “Blackwater” fu pubblicato per la prima volta nel 1983.
La storia di Blackwater
Le vicende dei sei romanzi prendono il via nel 1919, quando la piena dei fiumi Perdido e Blackwater sommerge la cittadina nel Sud dell’Alabama dove la famiglia Caskey possiede ettari di boschi e una grossa segheria che dà lavoro alla comunità locale. In una camera abbandonata dell’hotel della città viene ritrovata in circostanze misteriose Elinoir, una donna dai capelli di rame che stravolgerà la vita della famiglia protagonista, dipendente dalla matriarca Mary-Love. Questo è l’antefatto che apre La Piena, primo volume della saga, ma le vicende coprono un arco di tempo ampio che attraversa la grande depressione, una guerra mondiale, fino al boom economico post-bellico di cui la famiglia Caskey è tra le protagoniste della regione, raccontate ne La Diga, secondo volume, e a seguire ne La dimora, La Guerra, La Fortuna e La nubifragio.
Il genere a cui appartiente Blackwater è il Southern Gothic, un sottogenere dell’horror gotico ambientato nel Sud degli Stati Uniti, in cui tematiche sociali come il razzismo contro la comunità nera si intrecciano a elementi soprannaturali ed esoterici, originando una commistione che al lettore italiano potrebbe generare in prima battuta qualche resistenza, ma risolta da McDowell con un sapiente mix degli ingredienti letterari. Nei primi tre volumi della saga il soprannaturale rimane celato e strisciante, per poi esplodere e palesarsi con maggiore evidenza dal quarto volume in poi, abituando il lettore a un clima che da misterioso e ambiguo si rivela per ciò che è davvero: sovrumano, appunto.
Chi è Michael McDowell
Prima di passare alle ragioni dietro al successo della serie, è interessante conoscere meglio il suo autore. Ai più il nome di McDowell potrebbe non dire granché, ma è stato – tra le altre cose – cosceneggiatore di film cult come Beetlejuice e Nightmare Before Christmas, autore televisivo, nonché grande amico di Tim Burton e Stephen King. Liberale e democratico, in vita si è battutto per i diritti civili delle minoranze marginalizzate, in particolare della comunità omosessule, prima di spegnersi nel 1999 per le complicanze dovute all’AIDS, a fianco del compagno, il drammaturgo e professore universitario Laurence Senelick.
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di Daniele Biaggi www.wired.it 2023-08-27 04:20:00 ,